Sala relax, scivoli e spuntini: l’ufficio stile Google serve davvero?

Gli uffici “cool” dilagano soprattutto nelle aziende del settore It. Ma hanno davvero un impatto sulle performance lavorative o sono fini a se stessi?

La possibilità di fare uno spuntino a tutte le ore del giorno, sala relax per ricaricare le batterie – tra un sonnellino e una partita con i videogame – e uffici a dir poco originali tra scivoli e pouf colorati al posto delle sedie. Tra i primi a introdurle all’interno delle proprie sedi è stata la statunitense Google, ma sempre più aziende del settore It – come le internazionali Facebook e LinkedIn, ma anche altre realtà più piccole come ScuolaZoo – stanno puntando su sedi e uffici dall’impronta più “cool”. Ma uffici e politiche così innovative hanno realmente un impatto positivo sulle performance dei dipendenti o sono solo un modo per distrarsi?

Scettica è la società di selezione specializzata Hays, che, nell’ultima edizione edizione dell’Hays Journal, sottolinea come questi spazi, attraverso le quali le società It hanno attirato talenti da tutto il mondo, in altri settori, possano rappresentare una distrazione per i dipendenti, influenzandone le prestazioni. “L’ambiente di lavoro è molto più del suo semplice arredo – afferma Carlos Soave, Managing Director di Hays Italia –. L’azienda, attraverso la progettazione dei suoi uffici, deve comunicare ai collaboratori e ai candidati la propria quotidianità lavorativa”. Secondo Hays l’ambiente unconventional può sì fare la differenza sulla produttività aziendale, a condizione che sia sostenuto da un reale cambiamento nella struttura organizzativa. Una semplice mano di vernice può, infatti, non bastare a ridurre il turnover e ad attrarre i migliori talenti sul mercato. “Prima di far costruire una pista da bowling interna”, conclude Soave, “vale la pena ricordare che qualsiasi ufficio deve riflettere, in primis, la propria cultura organizzativa”.

© Riproduzione riservata