Non trovi lavoro? Il problema è nella scarsa formazione

I risultati di un’indagine condotta su oltre 1.160 dipendenti specializzati nella selezione del personale

Gli italiani si formano poco e male e in molti casi sono impreparati o in possesso di competenze inadatte alle richieste delle aziende. La formazione insufficiente dei candidati è la prima barriera che impedisce alle imprese di trovare i profili di cui hanno bisogno, con particolare rilevanza delle carenze nella preparazione scolastico-universitaria e dell’invecchiamento della popolazione. Sono alcuni dei risultati dell’indagine Impreparati? Sì, e non solo. I perché della difficoltà di reperimento di alcune figure professionali chiave, condotta su 1.160 dipendenti Randstad specializzati nella selezione del personale a cui è stato chiesto quali sono i principali ostacoli che impediscono di reperire profili idonei sul mercato.

Istituti tecnici superiori: occupabilità oltre il 90% a un anno da diploma

“La scarsa formazione non è l’unico ostacolo da superare”, commenta Alessandro Ramazza, consigliere di amministrazione di Randstad Group Italia, “anche le carenze manageriali e organizzative, la bassa propensione all’aggiornamento e all’innovazione impediscono di attrarre talenti. Il modello virtuoso da seguire è quello degli ITS, gli istituti tecnici superiori, i cui diplomati a un anno dal titolo hanno un tasso di occupazione superiore al 90%, grazie al coinvolgimento di un insieme di soggetti pubblici e privati che aiutano le istituzioni formative a definire piani di formazione in linea con le più recenti evoluzioni tecnologiche e le esigenze delle imprese”.

I risultati della ricerca evidenziano come la scarsa formazione sia la barriera più frequente all’incontro fra domanda e offerta di lavoro, comune a tutte le categorie di lavoratori, dai manager agli impiegati, dai professionisti dei servizi agli operai non qualificati, anche se colpisce in particolare i tecnici e gli operai specializzati. Anche l’invecchiamento della popolazione influisce in maniera particolarmente negativa per tutte le qualifiche, dall’alta specializzazione in giù. Tra gli altri fattori, invece, la globalizzazione dei mercati e l’internazionalizzazione delle imprese trovano impreparate le figure di più alto livello come i manager, la mancanza di esperienza di diversificazione nei rapporti di lavoro crea rigidità soprattutto per gli impiegati, le professioni dei servizi e gli operai. L’apertura alle problematiche ambientali è sempre rilevante ma raggiunge i livelli più elevati nelle professioni dei servizi, certamente più vicine ai consumatori, a riprova che sono questi ultimi a trainare la domanda di qualità dell’ambiente stesso.

Lavoro: gli ostacoli al cambiamento tra i manager

La ricerca ha anche indagato gli ostacoli al cambiamento presenti nei profili dei candidati appartenenti alle diverse categorie professionali. Fra i manager, le lacune più evidenti riguardano la propensione all’innovazione e la scarsa sensibilità per l’organizzazione (24%), seguita da stili aziendali inadeguati (22%). Per i profili altamente specializzati le principali barriere sono rappresentate dagli stili aziendali inadeguati (23%), la scarsa conoscenza-formazione (22%) e i problemi di natura organizzativa (18%). Per i tecnici il primo ostacolo è la scarsa conoscenza-formazione (26%), poi vengono stili aziendali inadeguati (22%). La scarsa conoscenza è la barriera più evidente anche fra gli impiegati (29%), che mostrano anche evidenti lacune organizzative (22%). Il problema principale più riscontrato fra i professionisti dei servizi è la scarsa sensibilità per l’organizzazione (27%), seguito da problematiche di carattere sociale (20%).

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