Buoni pasto, perché ci voleva tanto a renderli davvero un benefit?

I ticket della ristorazione non saranno più utilizzabili solo per pagare nei locali: con la possibilità di cumularne fino a otto, si potrà comprare cibo nei supermercati

Posso pagare la spesa con i buoni pasto? Adesso, finalmente, sì. C’è voluto molto per rendere i ticket della ristorazione un autentico benefit e non un servizio difficile da sfruttare, ma finalmente è arrivata la possibilità di cumularli (fino a otto) per pagare cibo al supermercato e perfino negli agriturismi. Lanciati nel 1955 in Gran Bretagna da quella che oggi è la Edenred, i buoni pasto oggi raggiungono una platea i 2,5 milioni di lavoratori italiani e il settore vale 3,5 miliardi (1% del pil) e mezzo per 200 mila posti di lavoro.

POSSO PAGARE LA SPESA CON I BUONI PASTO? ADESSO SI’

Il nuovo decreto legge del ministero dello Sviluppo entrerà in vigore il 9 settembre e promette di agevolare il percorso di utilizzo dei buoni pasto, spesso intricato se non fantasioso, per «adeguarsi alle prassi reali di utilizzo», dall’altra di «evitare fenomeni distorsivi ed elusivi». Le aziende che comprano i buoni pasto non pagano gli oneri previdenziali su di essi e i dipendenti risparmiano l’Irpef. Tutti contenti? No, perché ristoratori e commercianti devono fare i conti con le percentuali trattenute dalla società di emissione sul valore totale del buono.

Inoltre, baristi, ristoratori e tutti gli altri esercizi che li accettano devono poi impacchettare i buoni, assicurarli e spedirli alla società emittente per venire “rimborsati” per un servizio che hanno già fornito, e per cui si vedranno decurtare una commissione che oscilla tra il 6% e il 15%. Che possono arrivare fino al 20% con i «servizi aggiuntivi» come il conteggio e la fatturazione dei buoni. E spesso i rimborsi non arrivano puntuali.

Il nuovo decreto legge apre la porta al settore alla grande distribuzione che potrà accettarli con la possibilità di cumularne fino a otto. Una pratica già accettata da alcuni supermercati, con accordi ulteriori sulle commissioni, ma che dovrebbe diventare prassi dando una scossa al sistema: il valore medio di un ticket in Italia è di 4 euro, molto più basso rispetto alla Spagna (9) e alla Germania. Un primo passo avanti è arrivato con il buono pasto elettronico, anche se l’accettazione resta molto bassa. Le aziende che si dividono il mercato italiano sono una decina – Day Tronic di Day Ristoservice, Pellegrini card, Blu Ticket card, Pass Lunch Card e Lunch Tronic di Sodexo, Qui! Ticket card, E ticket di Gemeaz – ma non si accordano per un Pos unico.

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