Da “fare una call” ad “Asap”: le parole più odiate in ufficio

Gli anglicismi, o presunti tali, che le persone sperano di non sentire più sul posto di lavoro

Il linguaggio come lo conosciamo oggi si è evoluto in una serie di modi imprevedibili nel corso di millenni ed è normale che l’influenza di altri popoli, lingue e culture porti alla nascita di nuove parole o espressioni. Gli stessi emoji, che le piattaforme di messaggistica istantanea hanno creato, sembrano ormai aver sostituito diverse espressioni verbali. Ci sono, però, espressioni che gli italiani (e non solo) fanno fatica a digerire, una serie di anglicismi – o presunti tali – che i lavoratori sperano di sentire sempre meno. Un nuovo sondaggio di Preply, piattaforma digitale per l’apprendimento delle lingue, ha stilato una classifica che comprende parole ormai entrate nel vocabolario italiano come brainstorming e loggarsi, ma anche espressioni ritenute molto fastidiose come bookare, anziché prenotare.

Tornando alle emoji, due intervistati su tre in Italia (66%) pensano che nelle comunicazioni aziendali siano inappropriate, e il 67% pensa che abbiano reso la comunicazione in ufficio più degradata/eccessivamente informale. Di seguito, una tabella con le 10 espressioni “di business” più detestate.

Parola/Frase

Partecipanti che l’hanno trovata fastidiosa (in %)

Fare una call

41%

Bookare

38%

Impruvare

33%

Shareare

33%

Asap

25%

Il positioning

22%

Il brainstorming

20%

Loggarsi

19%

Lo strat plan

19%

Coffee break

18%

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