Si può lavorare di più: la Germania vuole abolire le otto ore

I consiglieri di Angela Merkel hanno proposto la rivoluzione in nome della flessibilità. I sindacati non ci stanno

Otto ore di lavoro al giorno? Sono poche. E in Germania pensano di abolire il tetto. Mentre da anni alcune aziende portano avanti riforme per una migliore conciliazione tra vita e lavoro – in Daimler non si possono leggere le mail nel fine settimana – i consiglieri di Angela Merkel hanno elaborato una proposta di riforma che va contro la tradizione tedesca che vuole le ore serali (dopo le cinque) dedicate alla famiglia e al divertimento. Un problema in più per la cancelliera che ha visto fallire anche l’ultimo tentativo di formare un governo e ora il Paese rischia di dover tornare alle elezioni.

Otto ore di lavoro al giorno: in Germania vogliono abolirle

Le otto ore al giorno non sono più un dogma nell’era moderna, è inutile fingere. C’è chi lavora già in metropolitana andando al lavoro e chi approfitta del weekend per smaltire un po’ di mail arretrate. così il rapporto dei cinque saggi della cancelliera non fa che prendere atto della realtà quotidiana. Anche se il valore simbolico dell’abolizione della giornata di otto ore è qualcosa di difficile da accettare per i sindacati. La proposta dunque è quella di cancellare le otto ore al giorno (massimo dieci ma con obbligo di recupero), lasciando invariato solo il tetto di 48 ore settimanali. «Ormai l’idea che la giornata lavorativa inizi la mattina in ufficio e si concluda con l’abbandono pomeridiano dell’azienda, è obsoleta», dice il presidente dei cinque consiglieri economici del governo, Christoph Schmidt. «Le aziende hanno bisogno della certezza che non infrangono la legge se un impiegato partecipa di sera a una conferenza telefonica e se a colazione legge le mail». Per i sindacati, però, la legge è già violata quotidianamente e l’abolizione del limite giornaliero servirebbe solo a legittimare gli abusi.

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