Lavoro, le aziende parlano inglese

Lo studio promosso da ABA English dimostra il ruolo delle lingue straniere nel mondo del lavoro: padroneggiarle è indispensabile

Le lingue straniere sono fondamentali sul posto di lavoro, e l’inglese resta sempre la più richiesta dalle aziende. È quanto emerge dallo studio promosso da ABA English, accademia online che promuove l’apprendimento dell’inglese tramite computer e app per smartphone.

APPROFONDIRE IL PROPRIO INGLESE. L’indagine ha evidenziato che il 90% tra i 3.200 alunni dell’accademia intervistati ha sentito l’esigenza di approfondire il proprio inglese perché il livello di conoscenza delle lingue straniere richiesto sul lavoro è cresciuto rispetto a qualche anno fa: nel mercato che si fa globale saper esprimersi in un inglese corretto e fluente rappresenta una marcia in più. Tanto che un italiano su quattro decide di sottoporsi a test che possano valutare il proprio livello di inglese, per presentarsi al meglio ad un colloquio di lavoro o per guadagnare una promozione.

PUNTARE SULLE LINGUE. Il 61% degli italiani si trova a dover utilizzare regolarmente la lingua inglese sul proprio posto di lavoro, ma solo nel 13% dei casi gli intervistati lo parlano con regolarità. Tale scarso utilizzo delle lingue straniere nell’epoca della globalizzazione va sicuramente imputata anche ad una mancata conoscenza approfondita dell’idioma, ormai diventato la lingua franca del mercato; fattore, questo, che potrebbe penalizzare l’Italia nella sua competitività a livello internazionale. Per questo le imprese del nostro Paese puntano sulle lingue per scegliere i propri candidati: il 25% degli italiani ha dovuto provare, in sede di colloquio, di essere in grado di esprimersi in inglese.

LINGUE STRANIERE E LAVORO. Come detto, è l’inglese la lingua preferita nel mercato: la conoscenza di tale lingua è davvero fondamentale sul mondo del lavoro, e l’83% degli intervistati pensa che sia la più richiesta nelle aziende. Tuttavia, la conoscenza di un secondo idioma non è certo disprezzata: è valutato positivamente, infatti, anche il saper parlare altre lingue di Paesi più culturalmente e geograficamente vicini all’Italia, quali il francese e il tedesco, rispettivamente seconda e terza fra le più richieste sul lavoro.

INVESTIRE IN FORMAZIONE. Dunque è per la propria formazione professionale che, da quanto emerso dallo studio di ABA English, gli italiani investono in corsi di lingua. Corsi che poi, di fatto, possono diventare comunque fonte di arricchimento personale (il 14% degli intervistati studia le lingue per conoscere nuove culture) o tornare utili nel proprio tempo libero (nel 16% dei casi l’inglese torna utile a chi ama viaggiare). E gli italiani si dimostrano studenti appassionati: il 59% degli intervistati, infatti, dedica almeno due ore settimanali all’apprendimento dell’inglese, e il 42% di loro lo studia da almeno tre anni.

© Riproduzione riservata