La scelta di Deloitte: non conta la laurea ma il potenziale del candidato

La nuova politica di assunzioni prenderà in considerazione il contesto e non il luogo dove i giovani hanno conseguito i propri voti. L’obiettivo è offrire a tutti la possibilità di crescere e avere successo

Non è importante da che università provieni, quanto dove stai andando. Può essere riassunta così la nuova politica di Deloitte, che ha appena annunciato la nuova politica di assunzioni che interesserà il Regno Unito. Una laurea in una prestigiosa università non sarà più una corsia preferenziale per il contratto, anzi: l’intenzione è quella di dare la possibilità di crescere e avere successo anche ai candidati che dimostrando di avere potenziale ma non provengono da situazioni famigliari agiate.

Come? L’intenzione di Deloitte è portare avanti una selezione “contestualizzata”: i responsabili del personale dovranno prendere in considerazione anche il contesto in cui sono arrivati i voti e le performance scolastiche dei candidati (come eventuali disagi famigliari e sociali), perché un voto alto ottenuto da un ragazzo in una scuola di medio-basso livello, dove la maggior parte degli studenti raggiunge a malapena la sufficienza, va considerata una performance eccezionale e la possibilità che nel candidato si nasconda una grande potenziale.

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