La parola a Gerolamo Caccia Dominioni, amministratore delegato di Benetton Group

Ci sono aziende che cercano le competenze e quindi i nuovimanager all’esterno della propria azienda, altre che preferi­scono formarli lungo tutto il loro percorso professionale. Qua­le tipo di approccio predilige Benetton Group?Certamente una prima valutazione riguarda le risorse interne. Ab­biamo creato un percorso strutturato di crescita e di valutazione del management, soprattutto per quanto concerne ambiti specifici quali l’area commerciale e di prodotto, la creatività e la comunica­zione. Se non esistono persone adatte a ricoprire il ruolo e la fun­zione scoperta ci rivolgiamo a professionisti di head hunting.Nel caso in cui cerchiate manager esterni alla vostra struttu­ra, quali sono i settori cui guardate nella scelta?Certamente privilegiamo manager che abbiano una conoscenza del settore allargata in termini di moda e di beni di consumo. Tut­tavia, non è una discriminante. La mia esperienza dimostra che è possibile guardare anche ad ambiti differenti (prima di diventare a.d. di Benetton Group Caccia Dominioni era vice chairman e coo di Warner Music International, ndr), cioè che conta è che si abbia­no competenze complementari. La squadra vincente è formata, infat­ti, da persone con esperienze di­verse, che siano ciascuno il miglio­re nella propria area. Ci sono aziende in Italia e al­l’estero che rappresentano una garanzia rispetto alla formazio­ne del management?Sicuramente la formazione conta, ma bisogna stare attenti a non cadere nell’errore di pensare che chi si presenta meglio sia più bravo di chi è più adatto al ruolo che deve ricoprire. Bisogna avere grande capacità di visione e sape­re esattamente le caratteristiche della persona che si sta cercando.Quindi è meglio rubare i manager o formarli?Rubarli alla concorrenza, ma perché ti servono in quel posto o in quel luogo, non perché la concorrenza li forma meglio di te.

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