Istat, l’Italia non è un paese per mamme in carriera: il 57% non lavora

Istat, l’Italia non è un paese per mamme in carriera: il 57% non lavora

Per le mamme italiane la carriera rimane ancora un sogno. Per molte di loro, infatti, conciliare famiglia e lavoro è difficile al punto da costringerle a rinunciare a uno dei due aspetti: quasi sempre ad avere la meglio è il ruolo di madre, a discapito di quello di lavoratrice. Basti pensare che l’11,1% delle madri tricolore con almeno un figlio non ha mai lavorato, contro una media Ue del 3,7%. Complessivamente, le mamme tra i 25 e i 54 anni che si occupano di figli piccoli o parenti non autosufficienti hanno un tasso di occupazione del 57%: fra i papà, il tasso sale all’89,3%. Sono alcuni dei dati del report Istat “Conciliazione tra lavoro e famiglia/Anno 2018”, da cui emerge che anche il doversi occupare di familiari anziani è di ostacolo alla crescita professionale: fra le donne che hanno questo tipo di responsabilità e quelle libere da vincoli di questo tipo c’è un divario occupazionale del 4%. Le cose vanno meglio per le donne laureate: le madri con una laurea vantano un tasso di occupazione superiore all’80%, mentre fra quelle con un titolo di studio pari o inferiore alla licenza media la percentuale scende al 34%. Non solo: le donne che hanno portato a termine l’università e devono occuparsi di famigliari anziani hanno un divario occupazionale con chi non svolge ruoli di caregiver dimezzato, del 2%.

Anche le mamme che riescono a occuparsi della famiglia senza rinunciare al lavoro non hanno comunque una vita facile e incontrano non poche difficoltà, specie quando hanno figli piccoli: il 46,7% delle donne lavoratrici con figli tra 0 e 5 anni dichiara di incontrare ostacoli di ogni tipo. Questa percentuale scende al 27,5% in chi ha un lavoro part-time, ma comunque non si annulla. E, infatti, il 38,3% delle mamme lavoratrici è costretta a cambiare il proprio orario di lavoro per prendersi cura dei figli, contro solo l’11,9% dei padri. E la quota aumenta per le donne che svolgono una professione qualificata o impiegatizia. Del resto, solamente il 31% dei nuclei familiari con figli coabitanti di 0-14 anni si serve di servizi pubblici o privati, come asili nido, ludoteche e baby sitting. Il resto fa da sé o si affida ai nonni, scelti dal 34,4% delle famiglie.

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