Devi inviare un cv? Ricorda: il primo selezionatore è un robot “stupido”

La prima fase dell’elaborazione dei profili viene sempre di più affidata dalle aziende a un software semantico, che potrebbe scartare candidati qualificati per un problema di “linguaggio”. Ecco alcuni consigli per non sbagliare

Sono milioni i curriculum che ogni anno vengono inviati alle aziende. Una mole considerevole di informazioni che per essere gestita al meglio ha bisogno di un processo di selezione, almeno nella prima fase, automatizzato. Un pre-screening che sempre di più le aziende affidano a un software specifico – in gergo chiamato Ats, che sta per applicant tracking system – che ha lo scopo di selezionare in modo automatizzato e scremare il numero di candidati che rispondono a una determinata offerta di lavoro, tra candidati “forti” e “deboli”. Se da un lato questi software risolvono il problema dell’elaborazione di masse di curriculum, portando vantaggi in termini di tempo e di velocizzazione dei processi, dall’altro capita che figure qualificate e particolarmente adatte per le posizioni vacanti siano “scartate”. Si tratta di un danno per le aziende e per i candidati e per tutti coloro che sono in cerca di lavoro. Secondo un sondaggio di CareerArc e Future Worplace il 62% delle aziende che utilizzano questi software ammette che in alcuni casi curriculum idonei vengono per errore esclusi.

Perché questi software “sbagliano”? Perché il linguaggio dei curriculum non sempre è lo stesso del software di selezione il quale non li riconosce e di conseguenza elabora una classificazione non corretta. Per far in modo che il software non elimini una candidatura idonea il curriculum va scritto nella stessa logica. Ecco perché l’agenzia per il lavoro Orienta, ha stilato un vademecum per scrivere un Cv a prova di robot.

Scrivere un curriculum a prova di robot

Il carattere. La scelta del font con il quale scrivere il cv è fondamentale. Secondo gli esperti, alcuni curriculum potrebbero non essere riconosciuti dai software e quindi essere scartati. Il font più a rischio in questo senso sono Times News Roman e Cambria, font tra l’altro molto utilizzati. In generale i caratteri Serif sono quelli che potrebbero confondere maggiormente i software di selezione. Per andare sul sicuro bisogna scegliere il font giusto, ossia Calibri o un carattere Sans Serif Smile. Anche la scelta dei punti elenco è importante: evitare l’uso di frecce o simboli elaborati e puntare su simboli a forma circolare.

La parola chiave. I software di selezione fanno una prima scansione dei curriculum sulla base delle parole chiave e delle informazioni inserite negli annunci di lavoro. È fondamentale quindi che nei curriculum siano inserite le stesse parole chiave dell’annuncio di lavoro. Se per esempio nell’annuncio di lavoro è indicata la ricerca di un Account Manager e nel cv è inserita questa dicitura il software lo rileva, al contrario se nel cv è inserita la dicitura similare come tecnico commerciale, non viene rilevata. È buona regola quindi adattare il proprio curriculum alla parole chiave dell’annuncio di lavoro per far in modo che il software lo riconosca.

Il formato. Il formati più adatti da utilizzare sono word ma anche Txt come suggeriscono alcuni esperti. Vanno evitati formati come Pdf (che non tutti i sistemi leggono) Html, Open Office e Apple Pages i quali creano maggiori difficoltà di lettura ai software. Per maggiore sicurezza di efficacia c’è chi suggerisce questo passaggio: creare un cv in word, convertirlo in file TXT e poi convertirlo di nuovo in Word per ripulirlo del tutto. È consigliabile non utilizzare grafici e tabelle.

I vantaggi. Secondo il gruppo Prysmian, gli algoritmi che analizzano i curriculum sarebbero in grado di rilevare in maniera molto efficace le soft skill, soprattutto quando vengono utilizzati algoritmi di machine learning per l’analisi di curriculum in formato video in quanto processano allo stesso tempo e in modo strutturato espressioni facciali, tono di voce e tutte le caratteristiche che possono essere indicative delle competenze trasversali oggetto di desiderio delle aziende. Tagliano di molto i tempi di redazione delle schede candidato, aiutano a scrivere gli annunci di lavoro, suggeriscono candidati simili e danno la possibilità ai recruiter di svolgere meno mansioni legate alla routine e di concentrarsi di più sui compiti strategici.

Le 5 regole d’oro. Le informazioni inserite nei curriculum devono essere le più chiare possibili. Prediligere formati Word. Le mansioni inserite nel testo devono essere spiegate nella maniera più completa possibile. Dettagliare attività e competenze in modo da aumentare il matching tra offerte e cv. Inserire le informazioni di contatto nella sezione iniziale del cv e successivamente le informazioni con le esperienze e la formazione.

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