Inps, nel 2015 +52% di assunzioni a tempo indeterminato

L’esonero contributivo triennale fa segnare un +13% di assunzioni

Il 2015 è stato l’anno delle assunzioni: sono state pari a 5.527.000, con un aumento pari a 655.000 unità rispetto al 2014 (+13%). Aumentate del 52% le assunzioni a tempo indeterminato (dalle 1.274.000 del 2014 alle 1.934.000 del 2015) e, soprattutto, le trasformazioni in tempo determinato di contratti di apprendistato e a progetto (+63%, passate da 401.000 a 654.000).

SALDO POSITIVO. I dati sono stati forniti dall’Osservatorio sul precariato dell’Inps, che ha tenuto in considerazione le denunce contributive fino a gennaio 2016. Il saldo fra assunzioni e cessazioni è tornato positivo: i nuovi posti di lavoro sono stati infatti pari a 563.000, mentre nel 2014 il risultato era stato negativo, ed erano andati perduti 47.000 impieghi. A migliorare la situazione del lavoro in italia ha certamente concorso lo sgravo contributivo triennale introdotto dalla Legge di stabilità 2015: il 62% del totale dei nuovi rapporti a tempo indeterminato, infatti, gode dei benefici dell’esonero.

LE CIFRE DI GENNAIO 2016. Purtroppo i dati del primo mese del 2016 non sono pienamente positivi: rispetto alla fine del 2015, infatti, il nuovo anno è cominciato con una crescita inferiore. Gennaio 2016 ha visto solo 407.000 assunzioni, calando dunque di 120.000 unita’ (-23%) sul gennaio 2015 e 94.000 unita’ (-18%) sul gennaio 2014. Questo è probabilmente dovuto al fatto che era possibile usifruire dell’esonero contributivo triennale fino a dicembre 2015, mese nel quale, infatti, è stato registrato un boom di nuovi rapporti di lavoro instaurati tale da quadruplicare gli indici dei mesi precedenti.

VOUCHER IN AUMENTO. Migliorano a gennaio 2016 i dati relativi alle cessazioni di rapporti di lavoro, che calano del 19% rispetto a gennaio 2015 e del 17% su gennaio 2014. Tale dato fa sì che, per l’inizio di quest’anno, il saldo tra assunzioni e cessazioni resti positivo: infatti sono nate 112 mila nuove posizioni lavorative, mantenendo la media registrata negli anni precedenti. Non sono stati raggiunti tuttavia i numeri del 2015, trainati, come detto, dall’esonero contributivo: l’inizio dell’anno scorso aveva segnato ben 166.000 nuove assunzioni. A differenza del 2015, a crescere sono in particolare i nuovi rapporti a tempo determinato con retribuzione superiore ai 2.000 euro, mentre l’anno scorso l’incremento aveva coinvolto in particolare gli impieghi con stipendio medio (1.250-2.000 euro). Un incremento pari al 36% è stato registrato nell’uso dei voucher da 10 euro, utilizzati per il pagamento delle prestazioni di lavoro accessorio: le vendite sono state pari a 9,2 milioni di unità.

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