In 530 mila in cassa integrazione, in 7 mesi tagliati 2,5 miliardi

I dati dell’Osservatorio Cig della Cgil: richiesti circa 640 milioni tra gennaio e luglio, ai primi posti Lombardia, Piemonte e Veneto

Tra gennaio e luglio di quest’anno mezzo milione di lavoratori italiani ha perso ben 4 mila e 700 euro di stipendio. È l’effetto delle oltre 642 milioni di ore di cassa integrazione (per oltre la metà di cassa straordinaria) richieste e autorizzate dall’inizio del 2014 e che hanno interessato ben 530 mila lavoratori per un taglio complessivo agli stipendi pari a 2,5 miliardi di euro. Il dato, registrato dall’Osservatorio Cig della Cgil Nazionale, sottolinea come al Nord si registri il ricorso più alto agli ammortizzatori sociali. Al primo posto per ore di cassa integrazione autorizzate nei primi sette mesi dell’anno c’è la Lombardia con 167.359.830 ore che corrispondono a 137.631 lavoratori (prendendo in considerazione le posizioni di lavoro a zero ore). Segue il Piemonte (68.261.323 ore per 56.136 lavoratori) e il Veneto (57.159.393 ore per 47.006 persone). Al centro primeggia il Lazio con 53.761.819 ore che coinvolgono 44.212 lavoratori, mentre per il Mezzogiorno è la Campania la regione dove si segna il maggiore ricorso alla cig con 43.121.349 ore per 35.462 lavoratori.

I SETTORI. La meccanica è ancora il settore dove si è totalizzato il ricorso più alto allo strumento della cassa integrazione. Secondo il rapporto della Cgil, infatti, sul totale delle ore registrate nel periodo gennaio-luglio, la meccanica pesa per 220.136.040, coinvolgendo 181.033 lavoratori (prendendo come riferimento le posizioni di lavoro a zero ore). Segue il settore del commercio con 85.267.795 ore di cig autorizzate per 70.122 lavoratori coinvolti e l’edilizia con 80.318.334 ore e 66.051 persone. CASSA INTEGRAZIONE STRAORDINARIA – Continua a crescere il numero di aziende che fanno ricorso ai decreti di cigs. Da gennaio a luglio sono state 4.897 per un +27,86% sullo stesso periodo del 2013 e riguardano 9.084 unità aziendali territoriali (+32,25%). Nello specifico si registra un aumento dei ricorsi per crisi aziendale (2.354 decreti da inizio anno per un +5,18% sui primi sette mesi del 2013) che rappresentano il 49,07% del totale dei decreti, un deciso aumento di ricorsi al concordato preventivo (372 per un +195,24%) e al fallimento (155 per un +44,86%). Crescono le domande di ristrutturazione aziendale (132 per un +3,94%) e di riorganizzazione aziendale (149 per un +8,76%).

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