I 30enni in pensione a 70 anni: i nuovi calcoli dell’Inps

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L’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale (Inps) ha rilasciato aggiornamenti importanti riguardanti le pensioni degli italiani; provvedimenti che puntano a riflettere le attuali prospettive demografiche e a garantire la sostenibilità del welfare nel lungo periodo. In primo luogo, sulla base delle nuove regole della legge di Bilancio, è stato aggiornato il simulatore “Pensami”, uno strumento chiave per i lavoratori italiani che intendono pianificare il proprio futuro pensionistico.

Prospettive di pensione per i trentenni

Secondo le ultime stime fornite dall’Inps attraverso il suo simulatore e riprese dal Sole 24 Ore, un giovane lavoratore di 30 anni che ha iniziato a lavorare da poco, potrebbe ritirarsi a 66 anni e 8 mesi, a condizione che abbia versato almeno 20 anni di contributi e raggiunto una pensione tre volte superiore all’importo mensile dell’assegno sociale nel 2024, che ammonta a 1.603,23 euro. Al contrario, se non dovesse riuscire a versare il minimo di 20 anni di contributi richiesti, l’età pensionabile si alzerebbe drasticamente a 74 anni.

Sostegno alle famiglie con l’assegno unico

Per quanto riguarda l’assegno unico e universale per i figli a carico, l’Inps ha comunicato che nei primi quattro mesi del 2024 sono stati distribuiti 6,4 miliardi di euro alle famiglie italiane, somma che si aggiunge ai 18,1 miliardi del 2023 e ai 13,2 miliardi del 2022. Nel solo mese di aprile 2024, l’importo medio dell’assegno per figlio variava dai 56 ai 224 euro, a seconda della fascia di Isee del nucleo familiare.

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