Gli statali si ammalano più dei privati: incredibile ma vero

I numeri della Cgia di Mestre: un dipendente pubblico su due a casa nel 2015, il 38% nel settore privato. E al Sud cifre da record

Gli statali si ammalano più dei privati. Incredibile, ma vero, mentre il decreto Madia annuncia vita dura contro i furbetti del cartellino. Raccontano la disparità di salute i dati dell’Ufficio studi della Cgia sui dati Inps del 2015: più di un dipendente pubblico su due si è assentato dal lavoro con un certificato medico (57%), contro il 38% di chi lavora nel privato.

Il “recupero”, però, è più veloce. Le assenze dei dipendenti pubblici durano meno: il 25,7% delle assenze dura appena un giorno, contro il 12,1% del privato. Tra il 2012 e il 2015, in anni di lotta all’assenteismo e blocco dei rinnovi di contratto, c’è stata un’impennata delle assenze: +11,9% sulla media nazionale, con picchi del 20% in regioni come Umbria e Molise. Nel privato? Appena +0,4% a livello nazionale, in nove regioni addirittura in diminuzione. Incredibili o quasi i dati calabresi: +14,6% nel pubblico, -6,2% nel privato.

Nonostante il clima favorevole, i dipendenti pubblici si ammalano soprattutto al Sud (62%), mentre al Nord a “cadere” di più sono i privati (57% delle assenze totali). «È evidente che non abbiamo alcun elemento per affermare che dietro questi numeri si nascondano forme più o meno velate di assenteismo», dice cauto Paolo Zabeo, coordinatore dell’Ufficio studi. «Tuttavia qualche sospetto c’è». E pensare che Tito Boeri, presidente dell’Inps, ha chiesto come prima mossa dopo il passaggio della gestione delle visite fiscali all’ente previdenziale, di allungare la reperibilità dei dipendenti privati in malattia…

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