Formazione, studenti: si impara più a lavoro che a scuola

Un ragazzo su due pensa che sia più utile per l'apprendimento delle competenze digitali l'esperienza "sul campo" rispetto a quella tra i banchi. Lo dice un sondaggio della Fondazione Sodalitas e Randstad Italia

La formazione? Meglio sul lavoro che a scuola. La pensa così più di 1 studente su 2 ritiene che le competenze digitali si apprendano direttamente sul campo (57,2%) o in autonomia (58,8%) più che tra i banchi (35,4%), perché qui l’infrastruttura tecnologica a disposizione e la preparazione degli insegnanti non sono allineate alle richieste del mondo reale. Questi, in sintesi, i risultati della Ricerca Generazioni digitali al lavoro, condotta a settembre da Fondazione Sodalitas e Randstad Italia su un campione di 2.161 under 35 e presentata oggi ell’ambito della 6^ Edizione di ScopriTalenti (con Abb, Accenture Italia, Bt Italia, Bureau Veritas Italia, Capgemini, Gam Edit, Mellin, Roche, Randstad Italia, Samsung Italia, Sky Italia, Solvay, STMicroelectronics e Ubs Italia).

TITOLO DI STUDIO E LAVORO. Scopo del sondaggio era indagare il punto di vista dei giovani sulla capacità della scuola di formare alle competenze digitali, e sulla spendibilità di queste skills nel mondo del lavoro. Hanno partecipato più maschi (52,9%), diplomati (54,8%) e occupati (82,2%). Chi dopo il diploma ha deciso di non proseguire gli studi (il 49,2% del campione) lo ha fatto soprattutto per mancanza di risorse economiche (35,5%) più che per disinteresse verso lo studio (19,8%). Un dato, questo, decisamente preoccupante e in linea con il trend rilevato nel 2014. Negli ultimi 12 mesi però risulta aumentata la percentuale di chi, dopo il diploma, ha trovato lavoro (il 26,2% nel 2014; il 32,9% nel 2015).

COMPETENZE DIGITALI. Ma quali sono le competenze digitali che il mondo del lavoro richiede? Navigazione in internet, utilizzo del pacchetto Office, utilizzo dei social network a scopi professionali, utilizzo di programmi tecnici specifici: queste le competenze digitali che i giovani sentono di possedere maggiormente e che ritengono più importanti per entrare con successo nel mondo del lavoro. Quasi 1 studente su 2 dichiara inoltre di avere dimestichezza con Cloud (42,8%) e Internet of things (47,6%), mentre attività quali Coding (16,9%) e Analytics (18%) risultano ancora poco conosciute.Le competenze digitali si apprendono direttamente sul posto di lavoro (57,2%) o in autonomia (58,8%) più che a scuola (35,4%) o attraverso corsi dedicati (39,3%). I ragazzi reputano infatti inadeguate, rispetto alle richieste del mondo del lavoro, sia l’infrastruttura tecnologica di cui le scuole e le università dispongono (59%) che le competenze che il Sistema mette a disposizione di insegnanti e professori (53,7%). Il che è preoccupante soprattutto perché ormai, per entrare nel mondo del lavoro, non se ne può fare a meno: al 62% dei ragazzi che hanno partecipato all’indagine le competenze digitali sono state esplicitamente richieste in sede di colloquio di selezione.

© Riproduzione riservata