A fine 2019 stipendi in calo

La tempesta coronavirus si è abbattuta su una condizione già problematica per quanto riguarda il potere di acquisto, secondo i dati Istat sul quarto trimestre dell’anno scorso

Un deficit/pil all’1,6% e una pressione fiscale del 42,3%, questi i dati salienti resi noti dall’Istat, relativamente al quarto trimestre 2019. In soldoni, il potere d’acquisto degli italiani è sempre più compromesso. Anche nella fase ante-coronavirus.

Infatti, il reddito disponibile è sceso dello 0,2% e dello 0,4% in termini reali. Che corrisponde al potere d’acquisto. La flessione si è registrata dopo che nei primi nove mesi dell’anno invece il dato era andato in positivo. Di rimando, è scesa anche la propensione al risparmio: all’8,2%, -0,1%. Malgrado i segni negativi dell’ultimo trimestre, tuttavia nel complesso il 2019 ha registrato un rialzo del reddito dell’1,1%, mentre il potere d’acquisto è salito dello 0,6%.

Relativamente alle imprese, nel trimestre in esame è cresciuta al 41,8% la quota di profitto delle società non finanziarie: + 0,2%. Mentre, relativamente ai conti pubblici dell’intero anno, il rapporto deficit e pil si è fermato all’1,6%, rispetto al 2,2% dell’anno precedente, mentre la pressione fiscale è arrivata al 42,4% del pil, + 0,5 rispetto al 2018.

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