La trasformazione digitale delle risorse umane

Le nuove tecnologie e il digitale possono cambiare radicalmente le modalità per selezionare, attrarre e far crescere i talenti. I risultati si vedono nei fatturati e nella strategia, ma il 45% delle aziende non si prepara alla trasformazione digitale delle risorse umane

Le nuove tecnologie e il digitale possono cambiare radicalmente le modalità per selezionare, attrarre e far crescere i talenti. Ne è convinta EY che nell’incontro RedLive the exceptional EY Experience organizzato per analizzare, presentare e sperimentare come il digitale rivoluzioni anche la valorizzazione delle risorse umane. Nel corso dell’evento è stato dimostrato che le aziende che hanno seguito la strategia di valorizzazione e crescita dei talenti per innovare hanno raggiunto risultati eccellenti: l’85 % di loro ha avuto una migliore performance finanziaria, il 77% una ottimizzazione della strategia. Oltre il 45% delle imprese, però, non ha intrapreso alcuna iniziativa per incorporate stimoli esterni all’innovazione.

UN’AZIENDA SU DUE NON ATTRAE TALENTI

Nonostante il mercato cerchi figure professionali in grado di estrarre da grandi quantità di numeri dati utili, coniugando doti statistico-matematiche, informatiche e capacità di visione imprenditoriale, entro il 2020 circa il 50% delle posizioni in questo settore non saranno ricoperte proprio a causa delle competenze mancanti. Gli analisti stimano in 4,8 milioni i posti di lavoro in Europa relativi soltanto allo sviluppo di nuove applicazioni entro il 2018. Realtà aumentata ed esperienze sensoriali sono alla base del modello EY di recruiting innovativo che si basa su un vero cambio di paradigma. I social diventano l’ambiente migliore per attrarre i giovani, profilandoli in base al loro comportamento digitale e le loro attitudini. Per questo, la società offre a 40 giovani universitari esperienze immersive uniche per sperimentare nuove prospettive e sviluppare competenze richieste dal mercato.

RIQUALIFICARE IL PERSONALE PER CRESCERE

«La trasformazione digitale è prima di tutto culturale e poi tecnica», commenta Andrea Paliani, Mediterranean Advisory Services Leader di EY. «Dobbiamo sapere cosa vogliamo fare. L’open innovation a livello di sistema paese e nelle singole organizzazioni, ad esempio, è una modalità vincente per trasformare imprese e istituzioni pubbliche. Tuttavia il capitale umano, all’interno delle organizzazioni e nella società nel suo complesso, rappresenta la vera sfida. Formare e attrarre nuovi talenti, con competenze adatte al mondo digitale, riqualificare le risorse interne (che fino ad oggi hanno garantito il vantaggio competitivo delle organizzazioni) introdurre modalità di lavoro coerenti nelle organizzazioni (collaborazione tra dipendenti, smart working,..) rappresentano sfide altrettanto importanti»

«Il cloud, l’intelligenza artificiale, la realtà mista sono trend tecnologici in rapida crescita anche nel nostro Paese e lo saranno ancor più nei prossimi anni», aggiunge Fabio Moioli, direttore della Divisione Enterprise Services di Microsoft. «Al contempo non si trovano figure professionali all’altezza delle richieste del mercato: è ad esempio difficile trovare persone competenti in ambito Data Platform e Machine Learning, ovvero professionisti che sono in grado di estrarre da una mole impressionante di numeri degli insight che diventino progetti di business. I giovani che coniugano doti statistico-matematiche, informatiche, e capacità di visione imprenditoriale sono altamente ricercati ed estremamente preziosi sul mercato»

TECNOLOGIE PER UN NUOVO RECRUITING

Al termine della discussione, i partecipanti, gli studenti universitari, hanno sperimentato percorsi di Digital Sensorial EY Experience quali la realtà aumentata e si sono sfidati in una gara, tramite un’app, per testare il loro “digital mindset” che è alla base di Meet the future, modello di recruiting innovativo che si basa su un vero cambio di paradigma basato sul concetto di passare ‘dal CV alla Storia’.

«Il cv, ‘il voto’ non sono più il soli parametri sui cui poter valutare la validità e il potenziale di un profilo, poiché non racconta i reali interessi e le potenzialità di contribuzione delle persone. Oggi le nuove generazioni cercano sui social network le informazioni relative ad aziende e professioni, scelgono il loro lavoro guardando blog, chiedendo referenze anche attraverso contatti social», commenta Caterina Bernardi, Talent Team di EY. «Per questi motivi la nostra organizzazione ha sviluppato un modello di recruiting innovativo che si basa su un vero cambio di paradigma nel quale i social diventano l’ambiente migliore per attrarre i giovani, profilandoli in base al loro comportamento digitale e le loro attitudini».

Tramite l’app di un provider (Employerland), viene, infatti, data ai candidati la possibilità di mettersi alla prova in una vera e propria sfida volta a testare la loro propensione all’innovazione. I migliori vengono invitati ad una giornata evento EY di selezione dove lavorano in gruppo su un business case che simula una reale situazione, supportati da mentors di Service Line e da recruiters che li valutano sulla base della competenze, capacità di problem solving, gestione dei conflitti ed efficacia personale e relazionale nei confronti degli altri componenti del gruppo.

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