Risorse umane: servono più cultura e competenze digitali

Nel 2018 aumentano gli investimenti a supporto della formazione e dei processi di employer branding e selezione. Ma non è abbastanza

Il futuro parla digitale. I direttori HR ne sono pienamente consapevoli, per questo in cima alle loro priorità ci sono la ricerca e lo sviluppo di competenze tecnologiche. La conferma arriva da una ricerca dell’Osservatorio HR innovation practice della School of Management del Politecnico di Milano che, attraverso survey e casi di studio, ha coinvolto oltre 170 HR Executive di medio-grandi aziende operanti in Italia. Oltre un intervistato su due, il 54% del campione (un anno fa era il 45%), ha ammesso che la sfida principale del 2018 è lo sviluppo di cultura e competenze digitali, necessarie per adeguarsi ai cambiamenti imposti dalle nuove tecnologie.

Le “carte” delle direzioni HR

Ma in che modo le aziende si stanno preparando per riuscire a centrare l’obiettivo? In molti casi la carta vincente è la formazione: oltre sei direzioni su dieci (63%) hanno in programma per i prossimi mesi delle iniziative mirate in questo senso. Il 61% punta poi sui processi di ricerca e selezione del personale. Il 60% dei direttori ha dichiarato che nel 2018 gli investimenti digitali a supporto dei processi HR saranno maggiori rispetto all’anno precedente, in particolare per quanto riguarda gli interventi a supporto della formazione (58% delle organizzazioni ha previsto investimenti maggiori rispetto allo scorso anno) e i processi di employer branding e selezione (in crescita per il 45% del campione).

Molte direzioni HR non hanno una People Strategy

Non mancano però alcune criticità importanti. Innanzitutto, la difficoltà di attuare una People Strategy, ossia una strategia che metta al centro le persone, con le loro competenze e professionalità collegate alla rivoluzione tecnologica. Solo il 35% delle imprese ne ha già implementata una, mentre il 17% non è interessato all’argomento. Ancora meno numerose le imprese che hanno adottato iniziative per diffondere cultura e conoscenze sulla trasformazione digitale fra i propri collaboratori: solo il 22% si è attivata in questo seno. E solo il 16% ha promosso azioni di verifica del divario fra le competenze digitali necessarie e quelle presenti in azienda.

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