Dieci regole per far felici i dipendenti sul lavoro

Investire in formazione, sostegno nei trasporti e nel bilanciamento lavoro-vita privata. I risultati della decima edizione del Barometro Ipsos sul benessere dei lavoratori

Il segreto per far felice un dipendente? Investire in formazione, benessere e pacchetti benefit su misura. Sono solo alcune degli interventi di welfare aziendali che vengono richiesti dai lavoratori, almeno in base all’ultima indagine del Barometro Ipsos sul benessere dei lavoratori, presentata da Edenred e giunta quest’anno alla decima edizione. Oltre a stilare un decalogo sugli interventi più richiesti dai dipendenti (disponibile qui sotto), la società specializzata nella gestione dei fondi finalizzati per le imprese ha sottolineato come il mercato del lavoro italiano sia stato nell’ultimo anno tra i più immobili d’Europa: in base ai dati della ricerca i dipendenti sarebbero talmente sfiduciati per le proprie prospettive professionali (terzi dietro a francesi e polacchi) da rinunciare nel 66% dei casi a cercare attivamente un nuovo lavoro.

Secondo il Barometro Ipsos la fedeltà dei lavoratori italiani nei confronti di un’azienda non sarebbe data dalla qualità del lavoro (solo il 26% dei dipendenti si dice soddisfatto, percentuale in calo rispetto allo scorso anno) ma dall’idea di non potersi ricollocare rapidamente (lo pensa il 77% del campione).

Il decalogo di cosa rende felice un dipendente:1. Investimento in formazione. L’86% dei lavoratori italiani ritiene che la formazione sia l’ingrediente principale della competitività personale e aziendale.

2. Salute e prevenzione. Benefit volti a salvaguardare la salute, il benessere psicofisico e la soddisfazione dei lavoratori. Per l’a.d. di Edenred Italia, Andrea Keller, il welfare aziendale risponde a questo bisogno mettendo a disposizione dei dipendenti assistenza sanitaria, screening e assicurazioni integrative.

3. Pacchetto di benefit su misura. La possibilità di scegliere tra opzioni flessibili e modulari è il primo requisito di un programma di welfare aziendale efficace.

4. Buoni Pasto.

5. Gestione dello stress. I lavoratori richiederebbero programmi mirati di welfare aziendale per ridure lo stress, migliorare la salute e la qualità della vita, conciliando lavoro e vita privata. Il maggiordomo aziendale, la baby sitter a domicilio e il caregiver sono solo alcuni esempi all’interno del ventaglio di servizi disponibili.

6. Aiuto per i trasporti. Oggi le aziende possono accedere a nuovi benefit per la mobilità eco-sostenibile che offrono vantaggi economici e gestionali particolarmente graditi ai dipendenti. Ad esempio la gestione degli abbonamenti ai trasporti rappresenta un contributo tangibile per le spese di trasferimento casa-lavoro.

7. Il sostegno per i consumi energetici. Si chiama welfare abitativo ed è un sostegno economico ai consumi o un contributo all’affitto che l’azienda mette a disposizione dei dipendenti: lo gradirebbero il 65% degli italiani. Per ben il 24% un sostegno di questo tipo rappresenta una priorità.

8. L’asilo nido. Grazie al welfare aziendale è possibile portare i figli al nido aziendale o utilizzare i voucher dedicati per retribuire la baby sitter. Anche in Italia questi interventi di work-life balance, non solo sono graditi, ma oggi possibili a tutti i livelli.

9. L’aiuto ai familiari non autosufficienti. Il welfare privato oggi può agire concretamente sui bisogni di nuclei familiari che al loro interno ospitano soggetti fragili (anziani, diversamente abili…); una realtà sempre più diffusa e bisognosa di supporto”.

10. Aiuto ai familiari per attività sportive e culturali. Iniziative culturali e attività sportive fanno parte del paniere di benefit flessibili che le nuove piattaforme di welfare mettono disposizione dei dipendenti e delle loro famiglie.

© Riproduzione riservata