Dedicated Performer: alla scoperta dei lavoratori “fedeli” all’azienda  

In Europa, Italia compresa, ci sono professionisti ad alto valore aggiunto che non hanno intenzione di lasciare il loro posto di lavoro. Il motivo? Sono già in organizzazioni attente alle loro esigenze lavorative e personali

dedicated-perfomerDrazen Zigic/Freepik

Il mondo del lavoro sta attraversando una fase instabile. Una conseguenza diretta di una nuova normalità post pandemia in cui molte organizzazioni fanno fatica ad affrontare le nuove sfide del panorama lavorativo, scontentando i dipendenti, che scelgono così di emigrare verso nuovi lidi. Il fenomeno non è marginale – sembra coinvolgere un lavoratore su tre in Europa –, ma non è fortunatamente l’unico che sta emergendo. Accanto infatti a un’ondata di lavoratori europei e italiani che potrebbe lasciare la propria azienda nei prossimi mesi perché sovraccarica di lavoro e trascurata, l’indagine Global Re:work Report 2023 della società di head hunting internazionale Kelly segnala un nuovo gruppo di talenti in controtendenza, definiti Dedicated Performer, ovvero lavoratori ad alto valore che rimanendo più a lungo nelle aziende riescono ad avere un impatto positivo sull’efficienza e produttività.

“Questo gruppo di lavoratori ha evidenziato livelli più elevati di soddisfazione riguardo a flessibilità da parte dei loro datori di lavoro, carichi di lavoro più gestibili e una maggiore attenzione alla salute mentale”, spiega Dinette Koolhaas, presidente di Kelly International. “Esaminando, poi, da vicino i fattori che spingono questi lavoratori a rimanere in azienda, è possibile comprendere le azioni più efficaci che le organizzazioni devono intraprendere oggi per tenersi stretti, e più a lungo, i migliori talenti”.

Le caratteristiche delle aziende dove restano i Dedicated Performer

Sì, perché se i Dedicated Performer non prendono in considerazione di lasciare il proprio posto, buona parte del merito è delle aziende in cui lavorano. Sulla base dell’indagine di Kelly, infatti, ben l’88% di questi talenti è sicuro di lavorare già in un’azienda dove il datore di lavoro si preoccupa della salute mentale dei dipendenti, rispetto ad appena il 2% di coloro che stanno pianificando di lasciare il proprio ruolo.

Tra i fattori principali che influiscono maggiormente sulla scelta di rimanere in azienda c’è anche il senso di appartenenza: oltre la metà dei Dedicated Performer (54%) dichiara di provare un senso di appartenenza alla propria azienda attuale rispetto ad appena il 12% di coloro che sono alla ricerca di una nuova opportunità. Fondamentale è anche l’impegno sul fronte della Diversity, Equity & Inclusion (scopri lo speciale DE&I di Business People): i lavoratori che intendono restare nella loro attuale azienda affermano che i leader hanno comportamenti inclusivi (43%) e che ci sia diversità a tutti i livelli dell’organizzazione (49%).

Importante è anche lo sviluppo di competenze. Alla domanda sulle ragioni più importanti per cui non lasceranno il loro attuale ruolo, i lavoratori europei Dedicated Performer danno la massima priorità alle buone opportunità di sviluppo delle competenze (35%), seguite da una buona progressione di carriera (33%) e da un buon equilibrio tra lavoro e vita privata (27%).


Immagine in apertura di Drazen Zigic da Freepik

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