Da studenti a lavoratori: le dritte per vivere bene il cambiamento

Lasciarsi alle spalle la vita scolastica per entrare nel mondo professionale non è sempre semplice, ma per avere successo basta seguire alcuni accorgimenti

Il passaggio da vita scolastica a vita lavorativa non è mai semplice e mettere da parte lezioni ed esami per entrare nel mondo del lavoro può risultare stressante. Spesso, infatti, ci si sente spaventati all’idea di dover modificare radicalmente la propria routine, i propri ritmi e le proprie abitudini ed è inevitabile che sorgano mille dubbi su ciò che avverrà dopo la laurea. Ecco perché Hays Response, la divisione di Hays dedicata ai profili più junior, ha stilato una lista di consigli pratici per i giovani che si apprestano a diventare professionisti.

  1. Accettare il cambiamento Il primo passo è sicuramente accettare che molti aspetti della propria vita cambieranno. In primis gli orari: uscire di casa presto al mattino e rientrare la sera, magari dovendo spendere diverso tempo sui mezzi pubblici. Non potersi più concedere party infrasettimanali o quantomeno non abitualmente. Dover affrontare il rientro nella propria città se durante l’università si era fuorisede o addirittura doversi trasferire apposta per inseguire un’opportunità professionale. Tutti questi aspetti possono generare stress, ma vanno vissuti come un momento di crescita personale e non percepiti negativamente.

  2. Mettere in campo strategie già utilizzate in passato Pensandoci, questo non è sicuramente il primo cambiamento a cui ci si trova di fronte. Anche il passaggio tra scuole superiori e università, ad esempio, comporta delle sfide: nuovi insegnanti, nuovi compagni, nuova città. Eppure, generalmente, si riesce ad affrontarlo rapidamente e con successo. Il passaggio verso il lavoro non è diverso! Le persone, infatti, si adattano molto più in fretta di quanto credano, perciò è sufficiente pensare che la sensazione di disagio dovuta al cambiamento è solo temporanea. In men che non si dica si iniziano a costruire nuove abitudini e si familiarizza con la nuova routine.

  3. Mantenere la mente aperta Prima di entrare nel mondo del lavoro, ci si domanda spesso come sia realmente. Nel corso degli anni ci si costruisce una propria idea di realtà aziendale, dialogando con amici, parenti e insegnanti sulla base delle loro esperienze. È importante però, una volta ottenuto il primo impiego, mantenere la mente aperta e non lasciarsi condizionare dai propri preconcetti, positivi o negativi che siano.

  4. Essere pazienti e perseveranti Se si è alle prese con il primo “vero” lavoro, probabilmente le proprie responsabilità saranno limitate, almeno all’inizio. Questa situazione non sarà eterna per cui è importante esserne consapevoli e non lasciarsi scoraggiare. Con il passare del tempo, infatti, arriveranno maggiori responsabilità e compiti più stimolanti. Fondamentale, quindi, essere pazienti, restare motivati e perseverare.

  5. Non fermarsi alla prima opportunità Se anche il primo impiego non è esattamente ciò che ci si aspettava, meglio non preoccuparsi troppo. Considerato, infatti, che al giorno d’oggi si lavora e si vive più a lungo di quanto si sia mai fatto in passato, il primo lavoro difficilmente è quello definitivo, ma rappresenta un primo step di carriera. È bene, quindi, imparare il più possibile per poi procedere verso future opportunità.

  6. Confrontarsi in modo costruttivo con gli amici Dando uno sguardo ai profili social dei propri amici, spesso sembra che stiano vivendo esperienze molto appaganti sia dal punto di vista professionale sia personale. Bisogna però tenere conto che quello che vediamo online non sempre corrisponde alla realtà, pertanto è bene dialogare di persona con amici e conoscenti, chiedendo loro consigli e opinioni. È facile che anche loro vivano le stesse difficoltà dovute al passaggio da studente a lavoratore e si potrà avere un confronto costruttivo con loro e, magari, essere anche rassicurati.

  7. Non sentirsi intimiditi Durante il periodo di studi, probabilmente le uniche persone più senior con cui si ha a che fare sono i propri docenti. Una volta entrati nel mondo del lavoro, invece, è facile avere a che fare con molto figure più esperte che, spesso, occupano posizioni a cui si aspira. Ciò non deve intimidire, anzi è un’opportunità di crescita e apprendimento. Inoltre, non bisogna mai dimenticare che anche i professionisti più qualificati si sono trovati in ruoli junior all’inizio della loro carriera.

  8. Imparare ad apprendere velocemente Nel mondo del lavoro ci si aspetta che le persone familiarizzino relativamente in fretta con il loro nuovo ruolo. Ovviamente i colleghi più senior a cui si viene affiancati dovrebbero aiutare in questo passaggio, ma è comunque bene impegnarsi personalmente e proattivamente nell’apprendimento e nell’acquisizione delle skill necessarie. Automotivazione, tenacia, gestione del tempo, capacità di lavorare sotto pressione, crescita personale e capacità di comunicazione sono tutte abilità che si acquisiscono durante il periodo universitario e che possono essere applicate nella transizione verso il primo impiego. In ogni caso, occorrono dai tre ai sei mesi per sentirsi veramente confident nel proprio ruolo, per cui è bene non caricarsi di troppe pressioni.

  9. Fare domande ed esporre le proprie idee Anche se si è raggiunto un elevato livello di conoscenza durante il proprio percorso di studi, quando si inizia a lavorare si comprende subito che c’è ancora molto da imparare. Tuttavia non bisogna lasciarsi scoraggiare, perché generalmente i datori di lavoro apprezzano i giovani neolaureati proprio per la loro curiosità, voglia di imparare e freschezza di prospettive. Pertanto, è sempre positivo fare domande e condividere con capi e colleghi le proprie idee.

  10. Perfezionare la propria “etichetta” comunicativa Sembra scontato, ma una volta dismessi i panni dello studente e assunti quelli del professionista è bene familiarizzare con l’etichetta delle comunicazioni via telefono e via email: presentarsi in modo adeguato se è la prima volta che ci si interfaccia con qualcuno e rispondere in modo professionale e tempestivo alle richieste dei diversi stakeholder è essenziale.

  11. Accettare di avere meno tempo libero Con il primo impiego, a un aumento della disponibilità economica corrisponderà sicuramente una diminuzione del tempo libero. Questa può rappresentare un’ottima occasione per imparare a pianificare meglio i momenti al di fuori dal lavoro. Inizialmente si avrà la sensazione di passare tutto il proprio tempo lavorando, ma presto ci si renderà conto di quante attività si riescono a fare dopo l’orario lavorativo.

  12. Prepararsi a essere circondati da tante persone diverse Durante il periodo universitario ci si abitua ad avere a che fare con altri studenti più o meno coetanei, con esigenze e prospettive simili alla propria. In ambito professionale, invece, si entra in contatto con persone molto diverse, ma questo non deve spaventare: presto ci si renderà conto di avere molto più in comune con i propri colleghi di quanto si pensi e si potranno stringere amicizie con persone anche molto più grandi. Inoltre, bisogna tenere presente che le relazioni che si stringono all’inizio della propria carriera possono rivelarsi fondamentali per costruire il proprio percorso professionale, pertanto è bene non partire prevenuti verso le nuove conoscenze.

  13. Adottare abitudini sane Quando si inizia a lavorare, spesso, si tendono a prendere delle abitudini poco sane a causa dello stress e dei nuovi ritmi, come ad esempio tralasciare lo sport e consumare cibi pronti. O magari si fatica ad abbandonare abitudini prese durante l’università come andare a letto tardi. È bene, quindi, impostare da subito uno stile di vita salutare, cercando di dedicare la giusta attenzione a sé stessi, mangiando sano, facendo esercizio fisico, riposando il giusto e rilassandosi. Questo aiuterà a mantenere il giusto equilibrio tra vita lavorativa e vita privata, risultando meno stressati, più motivati e riuscendo a dare il meglio di sé in ufficio.

© Riproduzione riservata