Cuneo fiscale, “pensiamo prima gli under 30”

Questa l’idea del professore Maurizio Del Conte, docente di Diritto del lavoro all’Università Bocconi

Se le risorse a disposizione sono poche, meglio concentrarsi sui giovani, abbattendo i contributi e le tasse a carico dei dipendenti under 30. È la proposta per tagliare il cuneo fiscale che arriva da Maurizio Del Conte, docente di Diritto del lavoro all’Università Bocconi di Milano, che afferma: «Purtroppo, nessun governo si è mai mosso in questa direzione. Principalmente per motivi elettorali».

In che senso, professore?La politica italiana, da almeno dieci o 20 anni, si è sempre concentrata su obiettivi di breve termine: nei mesi scorsi, per esempio, si è preferito abolire un’imposta fastidiosa come l’Imu, che pesa per qualche centinaio di euro all’anno sulle tasche di molte famiglie, piuttosto che mettere in atto misure di maggiore portata, come appunto un consistente taglio al cuneo fiscale, che non assicura grande consenso politico.

Anche l’abbassamento delle tasse e dei contributi sui salari, però, sarebbe molto gradito dall’elettorato. Non trova?Certamente, ma si tratta di una misura che verrebbe apprezzata nel medio-lungo periodo, poiché va attuata in modo graduale e non genera incrementi consistenti delle buste paga nette nel breve termine. Fin da subito, però, restituirebbe un po’ di competitività al sistema Italia, con una riduzione del costo del lavoro a carico delle imprese. Ma ripeto: piuttosto che fare interventi generalizzati su tutta la platea dei lavoratori, suggerisco di concentrarsi inizialmente sui dipendenti meno anziani.

Perché bisogna partire dai giovani?Per due ragioni: innanzitutto, la disoccupazione giovanile in Italia è una piaga sociale e c’è un urgente bisogno di incentivi per combatterla. Inoltre, le retribuzioni degli under 30 sono mediamente meno elevate rispetto a quelle dei lavoratori più anziani. Un taglio dei contributi in questa fascia avrebbe dunque dei costi inferiori.

I dipendenti meno giovani, dunque, possono scordarsi un taglio al cuneo fiscale?Non dico questo. Lo si può fare, ma in un secondo momento e procedendo per gradi.

Le risorse a disposizione sono pochissime…È vero, ma bisogna avere il coraggio di dire che non si può fare la riduzione del cuneo fiscale a saldi invariati. È un’illusione. Se si vogliono mettere in atto misure incisive, bisogna trovare le risorse tagliando le spese da qualche parte, nel mare magnum del bilancio pubblico. Vorrei aggiungere poi una considerazione importante.

Quale?Nel medio periodo, la riduzione delle imposte e dei contributi sui salari dei giovani può comportare addirittura un gettito positivo per lo Stato, perché farebbe emergere vaste aree di lavoro nero su cui oggi parecchie aziende non pagano neppure un centesimo di tasse.

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