Avere un percorso di formazione adeguato, possedere le competenze giuste, essere intraprendenti e determinati è fondamentale se si vuole fare carriera. Ma non basta: a fare la differenza sono anche l’atteggiamento personale e le relazioni che si riescono a instaurare con le altre persone, colleghi e capi in primis. Secondo Kerry Goyette, presidente di Aperio Consulting Group, ci sono almeno sei abitudini che, alla lunga, rischiano di essere controproducenti e di compromettere la vita professionale. Ecco quali sono.
1. Essere troppo perfezionisti
Cercare di fare del proprio meglio, essere precisi e puntuali, pretendere grande professionalità dagli altri va benissimo. A patto di non esagerare. Se si ricerca la perfezione assoluta si rischia di rimandare all’infinito progetti e piani, lasciandosi sfuggire occasioni importanti. Il rimedio? Non fissare obiettivi e standard non realistici e chiedere ai colleghi più capaci e sinceri di valutare i risultati del proprio lavoro.
2. Essere accecati dal potere
Chi ha troppa fame di potere rischia molto. Infatti, in questi casi si tende a voler esercitare un controllo diretto su tutto e tutti, a pensare solo a se stessi e ai propri interessi anche a discapito dei colleghi, a non scendere mai a compromessi con il team, a sfruttare chiunque pur di raggiungere i propri scopi. Tutti atteggiamenti che, alla lunga, possono essere devastanti per la propria carriera. Per questo, Kerry Goyette suggerisce di condividere responsabilità e potere con altri membri della squadra, riconoscendo le loro qualità.
3. Scaricare le colpe sugli altri
Incolpare i colleghi di eventuali problemi o difficoltà e assumere un atteggiamento da vittima può far molto male alla propria carriera. Chi si comporta così, infatti, è spesso mal visto dai colleghi. Inoltre, rischia di finire nel mirino dei colleghi a sua volta. Meglio, quindi, correre ai ripari. Come? Cercando di occuparsi dei propri compiti nel miglior modo possibile e imparando ad ammettere i propri sbagli, sfruttandoli per migliorarsi.
4. Avere la mania del controllo
Avere il controllo sui propri progetti e la propria squadra è fondamentale. Ma non bisogna esagerare, magari arrivando ad assumersi le responsabilità che spettano ad altri. In caso contrario, si rischia di apparire poco rigidi o poco propensi a lavorare in team. Occorre, invece, mostrare più fiducia negli altri e saper comunicare con loro.
5. Cedere all’impulsività
Trasparenza e onestà ripagano sempre. Attenzione però a non sconfinare nell’eccessiva impulsività. Chi è troppo istintivo nelle scelte, nelle risposte e/o negli atteggiamenti tende ad arrabbiarsi più facilmente, a litigare di più con gli altri, a prendere decisioni senza riflettere. Per non rischiare, Kerry Goyette consiglia di farsi tante domande, per esempio domandandosi quali potrebbero essere le conseguenze del proprio atteggiamento e le reazioni degli altri.
6. Evitare il confronto
Discussioni e conflitti non sono mai piacevoli. Ma sono necessari alla propria carriera: fare di tutto per evitarli è controproducente. Di fronte a un ostacolo è importante non fuggire o magari ricorrere all’intimidazione. Sì, invece, a confrontarsi e chiedere consiglio agli altri.
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