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Lavoro

Boeri: 4 milioni di poveri in più negli ultimi 6 anni. 15mila domande per il Bonus Bebè

Il Presidente dell’Inps sottolinea: «una situazione che si poteva evitare». Il “successo” dell’assegno per i nuovi nati un altro termometro della crisi

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In soli sei anni l’Italia ha “guadagnato” quattro milioni di poveri. Erano 11 milioni, ora sono 15. La percentuale delle famiglie al di sotto della soglia di povertà è salita dal 18 al 25%. E i dati non provengono da una ricerca di mercato particolarmente allarmista, ma dal Numero 1 dell’Inps, Tito Boeri, in audizione in commissione Affari Sociali della Camera sul tema della lotta alla povertà. Una crisi che si rispecchia anche per il “successo” del Bonus Bebè, con 15mila domande già presentate. Nulla di male, se non fosse che per accedere al Bonus è necessario possedere una certa soglia di reddito.

SI POTEVA EVITARE. Nella sua riflessione sul declino delle condizioni economiche di un numero crescente di italiani, il Presidente dell’Inps ha sottolineato che l’aumento della povertà registrato negli ultimi anni «non era inevitabile». Qualcosa, in altri termini, non ha funzionato. Anche perché la crisi ha colpito molti Paesi del mondo, e in quelli comparabili con gli effetti che si sono registrati in Italia non c’è stata l’escalation del partito dei poveri. Il problema, secondo Boeri, è l’assenza di un «sistema di erogazione, trasferimenti alle famiglie in grado di contrastare efficacemente la povertà».

AGGIORNARE L’AGENDA. Boeri ha voluto sottolineare l’importanza di «riflettere sull’eredità della crisi interminabile subita in questo paese». La povertà deve divenire un problema centrale dell’agenda politica nazionale, «molto più delle diseguaglianze tra i redditi», che ha avuto sì un incremento, ma «ai limiti della significatività». Tra le contromisure alla Boeri ha citato il recente Bonus Bebè, l’assegno mensile da 80 euro per ogni figlio nato o adottato tra quest’anno e il 2017, per i quale in pochi giorni sono state già presentate 15mila domande da parte delle famiglie interessate. Un altro termometro della povertà nel paese.

LA PROPOSTA. Nel corso dell’audizione Boeri ha confermato la presentazione a governo e Parlamento della proposta Inps per rivedere le storture del nostro sistema pensionistico. «Ci siamo impegnati entro il mese di giugno di arrivare a una proposta sull’asse assistenza-previdenza, e vogliamo cominciare a intervenire sulla fascia di età dai 55 ai 65 anni», fascia di età che secondo Boeri rappresenta la «nuova emergenza emersa con la crisi» . La proposta di riforma elaborata dall’Inps sarà «completa, e potrà essere posta in atto immediatamente, dove esistono già gli strumenti normativi, un articolato, esistono già le coperture finanziarie, trovate all’interno della proposta stessa, e soprattutto esiste già un’amministrazione in grado di mettere in atto queste politiche».