Connettiti con noi

Lavoro

Più votati al lavoro: i Baby Boomer tornano di moda in azienda

Secondo un articolo di The Wall Street Journal negli Usa i datori di lavoro sono alla ricerca di professionisti con più anni di lavoro alle spalle

architecture-alternativo Credits: lookstudio/Freepik

Poche settimane fa, Kip Conforti, un datore di lavoro della Pennsylvania, era alla ricerca di candidati per una posizione di lavoro part-time in una delle due stazioni di spedizioni di cui è proprietario. In circa vent’anni di attività, Conforti aveva sempre fatto ricoprire questo ruolo a studenti delle scuole superiori o del college, ma questa volta il suo candidato principale era, di fatto, un Baby Boomer: un uomo di 70 anni.

Il datore di lavoro si era detto stanco dei dipendenti giovani che, a suo dire, arrivavano in ritardo e si assentavano spesso dal lavoro, senza contare che passavano più tempo sui social che a interagire con i clienti.

L’etica del lavoro dei Baby Boomer

Questo caso è stato è stato preso a esempio dal quotidiano The Wall Street Journal per indicare un trend in crescita in diverse aziende statunitensi: le imprese cercano più candidati Baby Boomer che giovani sulla base della premessa che all’aumentare dell’età corrisponda un’etica del lavoro più forte.

Una ricerca condotta da The Wall Street Journal e Norc sembra confermare questa convinzione: il 65% degli over 65 ritiene personalmente importante lavorare sodo, mentre la percentuale scende al 61% tra gli Under 30.

Anche in Italia, secondo la ricerca Benessere e Sostenibilità condotta dalla società di consulenza Eumetra, gli over 65 hanno una diversa concezione del proprio lavoro rispetto ai più giovani. Il 61% dei lavoratori del nostro Paese con più di 64 anni dichiara, infatti, che l’attività che svolge durante la giornata gli dà soddisfazione; la stessa percentuale non va oltre il 49% tra gli under 30.

Un valore per le aziende

Attenzione, però, a generalizzare. La società di consulenza Eumetra, che ha riportato la notizia del quotidiano americano nella sua rubrica Pillole di Benessere non punta tanto a creare un antagonismo generazionale, quanto a sottolineare che i “tanto vituperati Boomers, dopo anni di insulti, meritavano un riscatto”.

Secondo la società di consulenza italiana, “il tempo ha dimostrato che nel mondo del lavoro i giovani non sono l’alternativa più economica ai senior. Ma non è possibile immaginare che i senior siano l’alternativa più motivata ai giovani. L’antico e sano pragmatismo faceva sì che i giovani affiancassero i senior, per apprendere, nel tempo, il mestiere. A ben vedere, abbiamo quindi un’altra buona notizia: probabilmente non ci sarebbe nemmeno bisogno di inventarsi nulla…”.


Immagine in apertura di lookstudio da Freepik