Assunzioni: aziende poco previdenti, si concentrano solo sulle esigenze immediate

Nel 56% dei casi ci si limita a considerare un orizzonte di sei mesi o anche meno. Del resto, gli obiettivi a lungo termine non sono sempre chiari

Le aziende sono poco lungimiranti. Non solo in Italia, ma in tutto il mondo. Perlomeno sul fronte delle assunzioni. A dirlo un sondaggio condotto da Korn Ferry, società di consulenza organizzativa globale che accompagna le aziende nel ridisegnare gli asset manageriali, su oltre 600 professionisti specializzati nell’acquisizione di talenti in tutto il mondo, da cui emerge che, quando si tratta di selezionare nuovi talenti da inserire nell’organico, gli incaricati guardano principalmente al presente, preoccupandosi di risolvere i bisogni più immediati e tralasciando il futuro. Nel dettaglio, sebbene l’83% degli intervistati dichiari di elaborare sempre un piano per l’acquisizione di nuove figure sulla base delle strategie aziendali, il 40% ammette che, poi, nella fase di assunzione si limita a considerare un orizzonte temporale di sei mesi o anche meno. Non solo: il 16% del campione confessa di pianificare solo le necessità immediate. Per quali ragioni? Essenzialmente perché i leader aziendali sono i primi a concentrarsi solo sul breve periodo (risposta data dal 57% dei partecipanti al sondaggio) e perché spesso gli obiettivi a lungo termine dell’azienda e/o i talenti richiesti nel futuro non sono ben chiari (22% di risposte). Il risultato è che l’82% degli specialisti in recruitment riconosce che soddisfare le esigenze aziendali immediate con la pianificazione di obiettivi di ampio respiro rimane una vera e propria sfida.

La riqualificazione è preferibile alle nuove assunzioni

Il sondaggio di Korn Ferry ha indagato anche sulle tipologie di assunzioni ritenute migliori dagli specialisti. Ebbene, per il 61% del campione la flessibilità va preferita alla disponibilità: è meglio cioè scegliere persone in grado di adattarsi alle innumerevoli e mutevoli esigenze aziendali piuttosto che persone immediatamente disponibili. Non solo. Oltre due terzi degli intervistati spiega che oggi la tendenza è quella di investire soprattutto nel miglioramento e nello sviluppo delle competenze delle figure già presenti in azienda. Infatti, la concorrenza agguerrita per l’acquisizione dei talenti e lo scenario in rapida evoluzione rendono più efficace una riqualificazione delle risorse già disponibili rispetto al reclutamento di nuovi professionisti. E, infatti, il 47% dei professionisti intervistati racconta di avere attuato specifici programmi di formazione per potenziare le skills dei dipendenti. “Le risorse già presenti in azienda rappresentano una miniera di conoscenze su come funziona l’organizzazione e molto spesso la loro riqualificazione professionale per soddisfare le future priorità aziendali è una parte fondamentale della pianificazione del personale, insieme all’assunzione strategica di nuove professionalità in grado di avere un impatto costante sul business” ha commentato Maurizia Villa, Managing Director e Country Chair Italia di Korn Ferry.

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