Smart home, cresce il mercato in Italia. Tre consigli per le aziende

La pandemia ha spinto gli italiani a investire sempre più per rendere le proprie case più “intelligenti”, ma cosa devono fare produttori e retailer per sfruttare questa opportunità?

Restiamo più tempo nelle nostre case, ma sembra che abbiamo meno interesse a passare il vecchio aspirapolvere. Scherzi a parte, la pandemia ha cambiato completamente il punto di vista di molti italiani, compresi coloro che – chiusi in casa anche per lavoro – si sono resi conto che era giunto il momento di rendere la propria abitazione un po’ più smart. Da qui il buon momento per il mercato dei dispositivi smart per la casa che, secondo una recente indagine condotta da Gfk, nel 2020 è cresciuto del 24% per un controvalore pari a 28 miliardi di dollari nei sette principali mercati europei.

Smart home: i prodotti più acquistati nel 2020

All’interno di questo segmento, sono cresciute del +19% le vendite di prodotti smart entertainment & office. Altri due settori in forte espansione sono il piccolo elettrodomestico smart e quello dei dispositivi connessi per la salute e il benessere (come dispositivi per l’auto-diagnosi, fitness tracker, smartwatch sportivi ecc). Complessivamente questi due segmenti sono cresciuti del +41% a livello europeo. Tra i prodotti che hanno registrato la crescita maggiore ci sono gli aspirapolvere connessi (+43%). Nel 2020 i consumatori hanno passato più tempo del solito in cucina e di conseguenza anche gli elettrodomestici connessi per la preparazione del cibo sono cresciuti del +71,5%. Ad esempio, i piani cottura con funzionalità smart hanno registrato una crescita delle vendite del +48,2%.

Anche gli altoparlanti con assistente vocale integrato registrano un trend fortemente positivo. Il controllo vocale si sta sempre più affermando come lo strumento per interagire con i diversi prodotti smart presenti all’interno della casa e nel corso del 2020 le vendite di dispositivi a controllo vocale sono cresciute di quasi il +61% a livello europeo.

I consumatori italiani e l’approccio alla smart home

Anche nel nostro Paese, la pandemia ha accentuato ulteriormente il valore della casa, dello spazio domestico. Ben l’88% degli italiani afferma di aver (ri)scoperto l’amore per la propria abitazione nel corso degli ultimi mesi. La riscoperta della centralità della casa è andata di pari passo con il potenziamento della dotazione tecnologica delle abitazioni, che nel corso dell’ultimo anno sono diventate spesso sede anche per l’attività lavorativa e la didattica a distanza. Per il futuro, i consumatori si aspettano una espansione ulteriore di questo fenomeno: ben il 52% degli italiani è convinto infatti che nei prossimi due-tren anni le tecnologie digitali avranno un impatto positivo sulla propria casa.

Smart home: tre consigli per aziende e retailer

Cosa devono fare quindi le aziende produttrici e i retailer per sfruttare al meglio le opportunità della smart home e conquistare nuovi consumatori? Secondo le analisi Gfk è fondamentale:

  • Comunicare i vantaggi concreti: i consumatori devono percepire i prodotti smart come utili, in grado di soddisfare un loro bisogno specifico, ma senza richiedere tempo e sforzo nel capire come funzionano. La semplicità è fondamentale! È quindi importante creare la necessaria consapevolezza sui reali benefici che questa tecnologia può veicolare.

  • Lavorare sulle barriere d’acquisto: tra i motivi che frenano gli acquisti ci sono la percezione dei costi elevanti dei prodotti smart, le preoccupazioni legate alla privacy e alla sicurezza e la scarsa conoscenza delle tecnologie che stanno dietro alla smart home.

  • Puntare sull’integrazione tecnologica: per realizzare il vero potenziale della smart home è necessario che i diversi dispositivi presenti in casa riescano a lavorare insieme senza soluzione di continuità. La semplicità è una caratteristica indispensabile: semplicità di installazione, di utilizzo, di manutenzione, di comunicazione tra i diversi device ecc.

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