Musica, il formato Mp3 compie 20 anni

Lanciato il 14 luglio 1995, creatura di un "papà" italiano, l’algoritmo da due decenni ha cambiato il modo di ascoltare musica

L’Mp3 compie 20 anni, ed è ancora sulla cresta dell’onda. Lanciato il 14 luglio del 1995, il formato che ha rivoluzionato la distribuzione musicale ha permesso di dare vita a strumenti come l’iPod, lo streaming e le playlist, dando così il via ad un enorme cambiamento nel modo di fruizione dei brani da parte dell’utente.

UN PAPÀ ITALIANO. E la rivoluzione ha un “papà” italiano. Fu Leonardo Chiariglione, ingegnere piemontese, a coordinare il gruppo Mpeg (Moving Picture Experts Group), collettivo di scienziati che dal 1988 lavora sui sistemi di compressione di dati, con il fine di sfruttare al meglio le potenzialità multimediali di internet. È proprio da questo gruppo di lavoro che è nato il formato Mp3, che ha permesso di ridurre in maniera considerevole i dati richiesti per riprodurre suoni, mantenendo una buona qualità.

L’ALGORITMO. L’Mp3, per esteso “Moving Picture Expert Group-1/2 Audio Layer 3”, è un algoritmo di compressione audio che, oltre ad ottimizzare il volume dei file audio, ha il suo grande pregio nell’aver consentito di far diventare di massa la distribuzione musicale. A detta di Chiariglione, l’Mp3 «ha spostato la capacità di scegliere dal fornitore all’ascoltatore», permettendo al fruitore di organizzare il proprio ascolto tramite la creazione di playlist. Uno strumento incredibilmente moderno, insomma, dato che la personalizzazione delle proprie esperienze è il tratto caratteristiche dell’epoca di internet.

MUSICA SEMPRE CON SÉ. Le canzoni Mp3, di buona qualità e facilmente trasportabili, sono diventate il modo preferito per ascoltare musica e, soprattutto, per portarla con sé, grazie a nuovi strumenti sviluppati ad hoc per sfruttare al meglio le caratteristiche del formato: lettori Mp3, iPod, ma da qualche anno anche gli smartphone. Le canzoni sono diventate così agevoli e pratiche da trasportare da, per contro, facilitare la crescita esponenziale del fenomeno della pirateria musicale: il risvolto negativo di quella che, comunque, rimane un’ineguagliabile rivoluzione.

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