L’Italia punta sulla space economy: previsti 80 milioni di investimento

L’obiettivo è finanziare startup, spin off dei Politecnici e piccole e medie imprese entro l’inizio del prossimo anno

Anche l’Italia vuole avere un ruolo di primo piano nella “partita” della space economy, la nuova frontiera degli investimenti in capitale di rischio. Di qui la decisione di creare una partnership fra l’Agenzia Spaziale Italiana, guidata da Roberto Battiston (fisico ex Cern), e un nuovo fondo di venture capital dedicato alle imprese che nel nostro Paese operano nelle tecnologie dello spazio. Il fondo, che è gestito dalla sgr Primomiglio, ha uno scopo ben preciso, decisamente ambizioso: raccogliere 80 milioni di euro da destinare a una serie di investimenti in startup, spin off dei Politecnici e piccole e medie imprese entro l’inizio del prossimo anno.Del resto, il momento sembra propizio: sono nel 2017 l’industria spaziale mondiale ha fatto registrare 327 miliardi di investimento. Merito di due fattori, che stanno agendo da acceleratore. Innanzitutto, la diminuzione dei costi di lancio di satelliti e razzi. In secondo luogo, l’attività fervida delle diverse costellazioni di satelliti intorno alla Terra, che stanno inviando miliardi di dati e permettono una lettura dell’ecosistema attorno al nostro pianeta. «Il settore sta sviluppandosi in modo molto rapido. Dei 6,3 miliardi investiti in startup spaziali negli ultimi vent’anni l’80% sono avvenuti ultimi tre» ha confermato al Corriere della Sera Gianluca Dettori, presidente di Primomiglio.

Italia ai primi posti per space economy

Secondo l’intesa appena siglata, l’Agenzia Spaziale Italiana parteciperà a ogni operazione del fondo con una quota variabile, ma comunque rilevante. Del resto, l’Italia, che è il sesto Paese al mondo nella produzione di ricerca scientifica in ambito spaziale, non può certo restare a guardare.

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