Giochi olografici nel futuro di Audi

L’entertainment in movimento sta per essere rivoluzionato ancora una volta, grazie a un progetto dell’università australiana RMIT

Nel 1990 Nintendo ha cambiato per sempre i lunghi viaggi in macchina grazie al suo Game Boy e al videogioco Tetris che, per la prima volta, rendeva viaggiare divertente anche e soprattutto per i bambini nel sedile posteriore. Nel 2000 sono arrivati i lettori DVD portatili, anche di serie, ma tra poco tutto cambierà ancora una volta, grazie ad una combinazione delle più avanzate tecnologie videoludiche (e non). Secondo quanto riporta il quotidiano Sidney Morning Herald, un progetto portato avanti dal team GEELab (Games and Experimentatl Entertainment Laboratory) dell’università australiana RMIT (Royal Melbourne Institute of Technology) punterebbe a integrare tecnologie olografiche con la realtà aumentata e con un sistema di riconoscimento dei movimenti simile a Kinect di Microsoft, per introdurre la possibilità di videogiocare olograficamente seduti comodamente sul sedile posteriore delle auto che verranno.

Il Dr. Steffen Waltz, direttore di GEELab, ha infatti presentato il proprio progetto all’Audi Future Summit, che si è tenuto a Francoforte la scorsa settimana, e proprio il produttore tedesco, che sta sponsorizzando la realizzazione del primo prototipo, sembra essere il più interessato ad introdurre questa tecnologia sulle proprie auto entro i prossimi 5 anni. “Non siamo molto lontani”, ha spiegato il Dr. Waltz, “stiamo già parlando con Audi di come implementare il sistema sulle loro auto. A loro è piaciuto moltissimo e sono molto interessati. Presto avremo ultimato il prototipo che utilizzerà tecnologie d’interazione gestuale e ologrammi tridimensionali senza la necessità di occhialini. Potremmo già costruirlo oggi ma vogliamo che sia studiato per adattarsi alla perfezione alle automobili”.

Oltre a fornire entertainment per i passeggeri (vero motore dello sviluppo tecnologico a livello consumer), il sistema potrà essere utilizzato anche per fini più educativi e produttivi. Ad esempio potrà servire per creare un vero e proprio studio virtuale per lavorare al computer oppure per illustrare e l’ambiente circostante come una guida turistica interattiva, che, attraverso la realtà aumentata, proietterebbe elementi che descrivono e spiegano le particolarità degli scenari attraversati.

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