Webuild, il Ceo Salini: “10 mila assunzioni in 3 anni in Italia”

L’amministratore delegato del gruppo infrastrutturale italiano parla dell’importanza del Ponte sullo Stretto di Messina e apre a un coinvolgimento in Autostrade per l’Italia. “I 10 miliardi di fatturato? Un punto di partenza”

Pietro-Salini-WebuildPhoto by Simona Granati - Corbis/Corbis via Getty Images

Oltre 30 cantieri in Italia per un portafoglio ordini di quasi 25 miliardi di euro. Sono alcuni dei numeri di WeBuild, il gruppo infrastrutturale nato nel 2020 dall’unione di Salini Costruttori con Impregilo e guidato dal Ceo Pietro Salini.

Numeri che lo stesso Salini a commentato nel corso di un’intervista rilasciata al Corriere della Sera, quando il giornalista Francesco Bertolino gli ha fatto notare che per alcuni le commesse ottenute in Italia siano troppe. “Abbiamo vinto gare aperte ai concorrenti, sarebbe stato meglio affidare le grandi opere a gruppi stranieri”, ha affermato Salini, che ha poi aggiunto: “La quota di mercato di Webuild in Italia è meno del 2%; i nostri rivali francesi e tedeschi detengono nel loro Paese tra il 3 e il 10%”.

A oggi il 70% del fatturato di Webuild è realizzato all’estero. “Qualora gli investimenti in Italia e la nostra quota dovessero crescere, non credo che sarebbe un male per il Paese che negli ultimi 20 anni ha investito poco sulle infrastrutture”. Le opere su cui è al lavoro Webuild, ha sottolineato il Ceo del gruppo, sono “un formidabile impulso all’economia e all’occupazione. Abbiamo in programma l’assunzione di 10 mila persone in tre anni in Italia, l’88% delle quali al Sud”.

Tra le grandi opere su cui è al lavoro Webuild c’è l’alta velocità in Sicilia e il Ponte sullo Stretto di Messina. “Il ponte serve a unire all’Italia – e quindi all’Europa – un’isola che conta 5 milioni di abitanti, quanti la Danimarca che è collegata alla Germania da tre ponti”, ha affermato Pietro Salini al Corriere. “Uno studio della Bocconi ha stimato che l’isolamento della Sicilia costa ogni anno diversi miliardi di euro. Ogni anno di ritardo nel realizzare l’infrastruttura produce danni per miliardi”.

Sulla possibilità di un coinvolgimento di Webuild in Autostrade per l’Italia, Salini ha affermato: “All’estero i modelli di integrazione fra grandi concessionari e grandi aziende di costruzione hanno funzionato bene. All’Europa servono più campioni industriali in tutti i settori per competere, anche dimensionalmente, alla pari con i concorrenti cinesi e americani”. Webuild, ha concluso l’imprenditore e Ceo del gruppo, vuole essere protagonista di questo consolidamento. “Dieci anni fa pensavo che 10 miliardi di fatturato fossero un traguardo; ora che lo abbiamo raggiunto, penso sia un punto di partenza per una nuova fase di crescita a vantaggio di tutto il settore e del Paese”.

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