«Telefonate, sms e chat»: la privacy degli italiani è in pericolo

Il dossier del Garante: le infrastrutture del nostro Paese sono troppo vulnerabili

Le conversazioni degli italiani sono a rischio. Lo dice una relazione sul tavolo di Matteo Renzi, documento che denuncia la fragilità dei sistemi di sicurezza che proteggono telefonate, sms, email, chat, contenuti postati sui social network.

Il punto debole dell’infrastruttura italiana sono gli Internet eXchange Point (IXP): si tratta di luoghi fisici che fanno da punto di raccolta di tutti i caci che trasportano dati dai provider.

Ad esempio, un utente di un certo operatore per visitare un sito ospitato su un server di una compagnia concorrente deve “passare” necessariamente da uno dei nove Ixp italiani (quelli principali sono a Milano, Torino e Roma).

Il lavoro del Dipartimento attività ispettive – iniziato dopo il Datagate del maggio 2013 – è stato inviato al presidente del Consiglio dei ministri, al ministro per lo Sviluppo economico, a quello dell’Interno e al sottosegretario con delega all’Intelligence Marco Minniti.

Tre pagine che riassumono un rapporto lunghissimo, stilato dagli ingegneri informatici del Garante tra aprile e maggio dopo lo scandalo mondiale del Datagate del 2013…

«Tali apparati dispongono di funzionalità tecniche che possono consentire di replicare, in tempo reale, il traffico in transito dirottando il flusso replicato verso un’altra porta», scrivono gli esperti del Garante secondo Repubblica, «il sistema presenta una serie di gravi criticità sulle misure di sicurezza logiche e fisiche. La cosa merita attenzione perché attraverso questi nodi di interscambio passano enormi flussi di traffico relativo alle comunicazioni degli abbonati e utenti». Anche pubbliche amministrazioni e imprese: tutte potenzialmente spiabili.

© Riproduzione riservata