Stellantis: quale destino per le fabbriche italiane?

Pomigliano, Melfi e Cassino verso il potenziamento. Mirafiori a rischio

Stellantis-CassinoLo stabilimento italiano Stellantis a Cassino

La multinazionale dell’automobile Stellantis sta valutando la capacità produttiva degli stabilimenti italiani, il loro potenziale di innovazione e anche la loro flessibilità lavorativa, per studiare le prossime strategie e gli investimenti, facendo nascere qualche preoccupazione nel Governo. Non è esclusa, infatti, la vendita di uno degli impianti.

Attualmente le fabbriche presenti sulla Penisola sono responsabili della realizzazione di 500 mila vetture. Lo stabilimento di Melfi in Basilicata dovrebbe essere al sicuro perché ha un rendimento annuale elevato e può gestire motori sia ibridi sia elettrici.

L’impianto di Cassino, invece, nell’ultimo anno ha avuto un lungo periodo di cassa integrazione. In compenso ha ricevuto un miliardo di euro di fondi per rinnovare gli impianti di stampaggio e verniciatura, oltre ad essere dotato di sistemi fotovoltaici.

La struttura di Pomigliano, considerata il top raggiunto dagli stabilimenti di Stellantis in Italia, è quella che ha mostrato la maggior elasticità lavorando su segmenti diversi: dà lavoro a 4 mila persone e ha una produzione in crescita. L’anno scorso è riuscita a realizzare 215 mila automobili, mentre quest’anno potrebbero raggiungere quota 255 mila. La sua forza sta anche nel team di dirigenti di caratura internazionale, a partire dalla direttrice francese  Pascale Chretien, la prima manager donna.

Infine, c’è Mirafiori, dove è attesa per il 5 febbraio una visita decisiva da parte di Stefan Dubs, che è a capo degli stabilimenti europei.

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