Ristoranti italiani senza eguali in Europa: il volume d’affari sale a 41 miliardi

Secondo Deloitte, il nostro Paese è in testa alla classifica europea per volume d’affari. A livello globale la cucina italiana vale oltre 240 miliardi, superando il valore raggiunto nell’anno precedente

Ristoranti italiani senza eguali in Europa: il volume d'affari sale a 41 miliardiiStock / Getty Images

L’Italia è in testa alla classifica europea per volume d’affari dei ristoranti, che nel 2023 ha raggiunto i 41 miliardi di euro (+9,6% sul 2022). Ma il valore del Foodservice Made in Italy non si ferma qui: a livello globale la cucina del nostro Paese vale oltre 240 miliardi, superando il valore raggiunto nell’anno precedente, pari a 228 miliardi, ma anche quelli pre-pandemia (nel 2019 erano 236 miliardi). È quanto emerge dalla nuova edizione del report Foodservice Market Monitor” di Deloitte, presentato in occasione della tavola rotonda ‘Le catene di ristorazione in Italia, tra opportunità e criticità’ organizzata da Aigrim (Associazione Imprese Grande Ristorazione Multilocalizzata).

Il giro d’affari globale del comparto Foodservice è arrivato al valore di 2,797 miliardi di euro nel 2023. La regione che pesa di più, incidendo per il 42% del mercato globale, è l’Asia-Pacifico (Asia e Oceania). In termine di formati, il cosiddetto Full Service Restaurant (Fsr), ovvero il ristorante “tradizionale” con servizio al tavolo, si conferma la categoria principale, rappresentando il 46% del totale. Il mercato mostra una crescita su base annua (2023 vs 2022) del +6,5% e la traiettoria di crescita è allineata ai risultati storici.

Le catene della ristorazione non sfondano in Italia

Significativa la crescita delle catene, che ormai rappresentano un terzo del mercato globale del Foodservice e che registrano una crescita di circa il 10% su base annua, principalmente trainate dalle regioni Asia-Pacifico ed Europa (rispettivamente con valori del +14,7% e +12,2%). Le catene, invece, in Italia non sfondano: l’incidenza sul totale del mercato italiano rimane piuttosto bassa (10%), anche se la crescita su base annua delle catene nel nostro Paese è allineata all’andamento globale. In termini di formati, a livello globale oltre il 60% delle catene nel 2023 appartengono al formato Quick Service Restaurant (Qsr). L’Italia, nonostante la forte crescita rispetto ai valori pre-pandemici delle catene di Qsr (Cagr +14.6%), presenta un’incidenza minore (54%) rispetto agli altri Paesi.

Nuove abitudini di consumo

I consumatori ricercano sempre di più un’offerta customizzata, sia in termini di prodotto che di servizio, mostrando un forte interesse nel formato di Eatertainment, ovvero ristoranti che presentano una forte componente di intrattenimento. In termini di abitudini di consumo, la sperimentazione della settimana corta in oltre 20 Paesi induce i ristoratori a considerare anche il venerdì come una giornata festiva, favorendone la redditività. Inoltre, si verifica sempre più frequentemente il fenomeno dello snacking, con i consumatori che preferiscono fare più piccoli pasti durante la giornata invece dei pasti tradizionali.

Previsioni di crescita: grandi aspettative sullo Street Food

Per il mercato Foodservice si stima una crescita a un tasso composto di crescita annuale tra il 2023-e il 2028 del 3,8%, con un possibile valore al 2028 di 3,370 miliardi di euro, trainato principalmente dai Paesi Asia e Pacifico e Row. Per l’America del Nord e l’Europa si prevede una crescita lievemente inferiore rispetto alla media del mercato. Grandi aspettative, invece, sullo Street Food, che potrebbe essere la categoria leader della crescita del mercato nei prossimi anni con un tasso composto di crescita annuale del 5,5%.

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