Qvc apre alle pmi, una vetrina internazionale per il made in Italy

In Italia il più grande Global Vendor Summit mai realizzato dal gruppo statunitense: 90 realtà imprenditoriali italiane selezionate alla scoperta delle potenzialità del canale televisivo. L’a.d. Penati: “Tv e Web rappresentano sempre di più una valida alternativa al retailer tradizionale”

Da una parte ampliare e diversificare l’offerta prodotti del canale, dall’altra offrire una vetrina internazionale alle imprese dando un forte impulso al business delle aziende. È questo l’obiettivo del gruppo Qvc, azienda statunitense da 8,8 miliardi di fatturato, presente oggi in sei diversi mercati internazionali, tra cui l’Italia, e che ha scelto proprio il nostro Paese per il più grande Global Vendor Summit mai realizzato. In una due giorni conclusasi oggi, giovedì 25 giugno, non solo i 47 vendor italiani hanno avuto moto di incontrare i buyer di tutta la rete globale di Qvc, ma altri 90 potenziali vendor – selezionati da Confindustria Monza e Brianza – hanno avuto modo di conoscere, anche attraverso case history, le potenzialità offerte dal retailer multicanale dello shopping.

UN POTENZIALE INESPRESSO. Secondo Massimo Manelli, direttore Confindustria Monza e Brianza, in Italia “ci sono almeno 75 mila piccole e medie imprese con prodotti di qualità, che potrebbero trovare facilmente terreno fertile all’estero, ma non riescono a puntare sull’export per vari motivi: questioni logistiche, di comunicazione o conoscenza del mercato. Anche per questo motivo – ha aggiunto – è fondamentale che il tessuto delle pmi entri in contatto con realtà internazionalizzate e ben strutturate come Qvc, di cui abbiamo apprezzato fin da subito velocità, serietà e professionalità”.

UNO SVILUPPO PARALLELO. Le 90 imprese presenti al Global Vendor Summit – tra i requisiti non solo prodotti di qualità, ma anche capacità produttive per sostenere un eventuale sviluppo internazionale – hanno avuto modo di conoscere l’offerta di Qvc. “Spesso le aziende temono che diventare nostri partner vuol dire anche essere sottomessi a Qvc”, ha dichiarato il nuovo amministratore delegato di Qvc Italia, Paolo Penati, “ma noi lavoriamo su binari di sviluppo paralleli a quelli delle aziende, che possono crescere contemporaneamente”. L’esempio fatto è quello di Magniflex, azienda toscana di materassi che, attraverso Qvc, è riuscita a espandersi anche in altri mercati (l’azienda fattura ben 10 milioni di dollari in Giappone grazie al canale di televendite). Ma la tre giorni è stata utile anche per la stessa Qvc, che ha potuto gettare le basi per aumentare la propria offerta prodotti. “Al momento – ha spiegato Penati – ci concentriamo sui prodotti per la casa, di bellezza, gioielleria e abbigliamento, ma ci stiamo allargando al pet care, al giardinaggio e al cibo”. E per quanto riguarda i canali televisivi? In Italia si pensa a un secondo canale (a oggi il 32 del dtt, il 475 di Sky)? “Negli Stati Uniti, in Inghilterra e Germania Qvc ha già due o tre canali, al momento non prevediamo un secondo canale italiano, anche per l’elevato costo delle frequenze, ma non lo escludiamo in futuro”, conclude il manager. “Non dimentichiamo le potenzialità offerte dalla web TV e dall’evoluzione della televisione, sempre più caratterizzata da un’offerta on demand”.

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