Offerte telefoni, operatori bocciati in trasparenza. Troppi costi nascosti

Le maggiori insidie arrivano dalle spese che scattano quando si esauriscono i GB e da quelle di disdetta

Pensate che le compagnie telefoniche siano un po’ truffaldine e cerchino sempre di avere la meglio sui consumatori? Avete ragione. Le ultime indagini di Agcom, Antitrust e Altroconsumo, infatti, hanno confermato che quando si tratta di attivare una linea telefonica, che sia fissa o mobile, molto spesso l’utente non viene informato di tutti i costi previsti o delle caratteristiche tecniche reali delle offerte. In particolare, a nascondere insidie nascoste sono i costi di extra soglia, ossia quelli che scattano quando si esauriscono i GB, e quelli di disdetta, che possono essere di vario tipo e molto variabili da caso a caso. Solo pochi giorni fa, per esempio, Agcom ha sanzionato Wind 3 per mancata trasparenza sui costi di extra soglia di vecchie offerte a marchio 3. Eppure, la legge obbliga a fornire ai consumatori tutte le informazioni sui costi.

Secondo l’inchiesta di Altroconsumo, nemmeno recandosi nei negozi fisici degli operatori si riesce a superare il problema. Anzi. Infatti, “solo il 6% dei negozi tra i 160 visitati da Altroconsumo, tra store ufficiali e rivenditori multimarca, fornisce spontaneamente dettagli sui costi extra-soglia”. Non solo. Nella metà dei casi i clienti ricevono risposte sbagliate o nessuna risposta quando chiedono delucidazioni sulle penali per recesso anticipato. Addirittura il 92% dei negozianti non chiede informazioni sul profilo di consumo del cliente prima di proporgli un piano tariffario e il 23% non specifica il nome dell’offerta che sta proponendo. Per fortuna, in caso di mancato rispetto delle norme Agcom, l’utente può sempre reclamare (anche via piattaforma gratuita Conciliaweb) per rifiutare il maxi addebito finale. Peccato non tutti lo sappiano.

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