Mutui: cosa succede con il taglio dei tassi della Bce

Mutui: cosa succede con il taglio dei tassi della BceTanyaJoy lr

La notizia del taglio dei tassi da 25 punti base deciso dalla Banca Centrale Europea (Bce) ha creato fermento attorno alle richieste di mutuo. La riduzione dei tassi di interesse agevolerà coloro che hanno sottoscritto un mutuo a tasso variabile.

In estrema sintesi, chi ha un mutuo a tasso variabile verserà una rata leggermente inferiore già a partire dal prossimo mese. Su un mutuo standard di 140 mila euro a 25 anni, con una discreta durata residua, è stato calcolato che il risparmio mensile oscillerà tra i 15 e i 20 euro.

Al momento l’orientamento della Bce non sembra andare nella direzione dell’apertura di un ciclo di ulteriori tagli futuri ma, se questa impressione dovesse essere smentita, allora i mutuatari a tasso variabile potrebbero beneficiare di altre riduzioni delle rate.

In uno scenario economico particolarmente positivo, il risparmio mensile potrebbe addirittura quadruplicare nei prossimi 18 mesi. In questa maniera, per un mutuo standard, le rate potrebbero scendere in un range compreso tra i 50 e gli 80 euro. Prima di festeggiare, però, è bene temporeggiare anche perché la stessa Banca Centrale Europea ha rivisto al rialzo le stime di inflazione per l’anno in corso e per il 2025.

Sul fronte del tasso fisso, invece, chi oggi stipula un mutuo con questa caratteristica paga meno del variabile già in partenza.

Crescono le richieste di mutui. In calo anche il tasso fisso

Prima ancora dei tagli dei tassi di interesse, il mese di maggio aveva comunque confermato la progressiva ripresa delle richieste di mutuo. Secondo il Rapporto sul Credito Italiano – Trends & Insights di Experian, per il mese di maggio 2024.domanda è infatti salita del +14,9% a maggio rispetto ad aprile, a confermare i primi segnali di ripresa che si erano registrati già all’inizio del 2024.

Il contributo dei giovani continua a essere determinante per questa ripresa, con le richieste degli under-26 che sono cresciute del 36% da aprile e del 12% da maggio 2023. “Il 2024 si sta rivelando un anno tendenzialmente positivo per l’andamento dei mutui, anche se resta un gap ancora piuttosto evidente rispetto gli anni precedenti: -9% di richieste rispetto a maggio 2023 e -63% rispetto a maggio 2022. A fronte di questi segni di ripresa, il recente annuncio della Bce di una prima riduzione dei tassi di interesse di 0,25 punti percentuali fa sperare in una chiusura più rapida di questo gap nei prossimi mesi a tutto vantaggio di un maggiore potere di acquisto dei cittadini”, ha commentato Armando Capone, Ceo di Experian Italia.

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