Microsoft-Activision: negli Usa strada spianata per l’acquisizione

La giudice federale, Jacqueline Corley, dà ragione a Redmond nella battaglia legale con la Federal Trade Commission. L’ultimo scoglio resta il Regno Unito

Microsoft-ActivisionPhoto by Rich Polk/Getty Images for Activision

Un ulteriore e decisivo passo verso il completamento dell’acquisizione di Activision da parte di Microsoft è stato dato ieri dalla corte federale della California (Stati Uniti). Il giudice Jacqueline Corley, chiamata a esprimere un verdetto nella battaglia legale tra la società di Redmond e la Federal Trade Commission (Ftc) – l’antitrust americana – si è espressa in favore dell’azienda, spianando di fatto la strada a un’operazione da circa 70 miliardi di dollari.

Microsoft-Activision: nessun limite alla concorrenza

“L’acquisizione di Activision da parte di Microsoft è stata descritta come la più grande acquisizione nel settore tech e merita di essere esaminata”, ha affermato la giudice al termine dell’udienza durata cinque giorni. “Tale esame ha dato i suoi frutti: Microsoft si è impegnata per iscritto, in pubblico e in tribunale a mantenere Call of Duty (uno dei videogame più celebri di Activision, ndr) su PlayStation per 10 anni a parità di Xbox. Ha stretto un accordo con Nintendo per portare Call of Duty su Switch. E ha stipulato diversi accordi per portare per la prima volta i contenuti di Activision su diversi servizi di cloud gaming”.

La giudice ha sottolineato come la responsabilità della Corte fosse limitata a decidere solo se l’acquisizione, alla luce delle circostanze attuali, fosse da bloccare in attesa della risoluzione dell’azione amministrativa della Ftc. Per le ragioni illustrate, la Corte ha ritenuto che la Federal Trade Commission non abbia dimostrato la probabilità che la fusione tra Activision e Microsoft possa ridurre sostanzialmente al concorrenza nel mercato videoludico. “Al contrario, le prove indicano un maggiore accesso dei consumatori a Call of Duty e ad altri contenuti di Activision. La richiesta di ingiunzione preliminare è pertanto respinta”.

L’ostacolo britannico

Se la Ftc decidesse di non ricorrere in appello (ha tempo entro il 14 luglio) l’operazione di acquisizione potrebbe quindi concretizzarsi nei prossimi giorni, come previsto. Per Microsoft resta come ultimo scoglio la Competition and Markets Authority (Cma), l’antitrust del Regno Unito, che si era espressa a sfavore dell’operazione.

Microsoft lavorerà per cercare un accordo con la Cma. Per questo l’antitrust UK e l’azienda hanno annunciato la sospensione dell’appello nel Regno Unito per proporre una versione modificata dell’intesa Microsoft-Activision, che possa colmare eventuali dubbi da parte dell’antitrust. È probabile che si possa raggiungere un risultato simile a quello ottenuto con la Commissione Ue.

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