Influencer Marketing in Italia: nel 2023 investimenti per 323 milioni

Cresce a due cifre il mercato dell’Influencer Marketing, con ormai il 90% delle aziende che fa ricorso a questa leva di comunicazione. Il presidente Upa, Sassoli de Bianchi: “Importante un maggiore controllo sugli influencer”

Lorenzo-Sassoli-de-Bianchi-UPA-Influencer-Marketing-2023Lorenzo Sassoli de Bianchi, presidente Upa

Gli investimenti in influencer marketing continuano a crescere in Italia. In base ai dati presentati da Upa – l’Associazione che riunisce le più importanti aziende industriali, commerciali e di servizi che investono in comunicazione pubblicitaria nel nostro Paese – il budget delle aziende per questo tipo di comunicazione ha toccato i 323 milioni di euro, il 10% in più rispetto al 2022. Rispetto allo scorso anno è cresciuta anche la percentuale delle aziende che fa ricorso all’influencer marketing, passando dall’81% al 90%.

I numeri dell’influencer marketing in Italia

I creator, come emerge dall’indagine presentata da Upa in occasione del convegno sul tema organizzato dal Teatro Franco Parenti di Milano, vengono sempre più equiparati a dei veri e propri mezzi di comunicazione, come dimostra il fatto che per il 56% delle aziende intervistate la spesa destinata all’influencer marketing è parte del budget media.

Considerando anche l’11% delle aziende che ha dichiarato di fare ricorso a budget diversi per finanziare questo tipo di iniziative, si può dire che per due terzi del campione il budget media sia il principale a cui attingere. A quota 19% le imprese che investono in influencer marketing solo il budget in comunicazione, mentre per il 14% queste iniziative vengono finanziate con il budget destinato al marketing.

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“Gli influencer crescono, come raccolta pubblicitaria, più della media di tutto il mercato: è una crescita a forma di imbuto rovesciato che si concentra su un nucleo forte e poi si polverizza in una galassia in cui c’è un continuo ricambio. Quindi possiamo dire che questo dinamismo ci rende fiduciosi sul futuro”, ha dichiarato Lorenzo Sassoli de Bianchi, presidente di Upa. “Per chi gestisce le marche è importante un maggiore controllo sugli influencer e allo stesso tempo dobbiamo tenere in conto quella velata protesta che riguarda una sovresposizione alla pubblicità. I social agiscono secondo un meccanismo d’impulso riflettente, il follower si attende una ricompensa. Ecco: la pubblicità deve essere una sorta di ricompensa, un elemento di soddisfazione. Per tali motivi questo mercato deve oggi confrontarsi con l’attenzione manifestata da parte dell’Agcom, che ha indetto di recente una consultazione pubblica per valutare l’integrazione degli influencer nel quadro di riferimento legislativo che regola tutti i soggetti del mercato della comunicazione”.

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