L’iPhone viola la privacy, maxi class action in Corea del Sud

Nella patria di Samsung 27mila utenti contro il colosso statunitense. Si punta a un indennizzo di 27 milioni di dollari

Apple in versione Big Brother. In Corea del Sud una maxi class action di possessori di iPhone è stata presentata al colosso statunitense: sotto accusa la funzione del sistema operativo dello smartphone che, tracciando tutti i movimenti degli utenti, violerebbe la privacy, con conseguenti disagi psicologici. Un’azione importante alla quale hanno già aderito 27mila sudcoreani. L’azione punta a un indennizzo di 1 milione di won per ricorrente (quasi 1.000 dollari, per totali 27 milioni di dollari). Una class action questa destinata a crescere visto che in Corea del Sud (patria di Samsung, e del suo Galaxy S) ci sono circa 3 milioni di utenti iPhone. Solo un paio di settimane fa l’Authority sudcoreana per le Tlc aveva sanzionato Apple Korea al pagamento di 3 milioni di won di multa per «pratica illegale della tracciabilità». L’indagine della Kcc era partita a seguito della pubblicazione di uno studio condotto da ricercatori britannici, secondo cui Apple avrebbe incluso nell’ultima versione di iPhone e iPad la funzione del sistema operativo che consente di registrare la traccia dei movimenti degli utenti.

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