Le 27 aziende italiane salvate dal Fondo Salvaguardia Imprese

A oggi, il ‘Fondo per la salvaguardia dei livelli occupazionali e la prosecuzione dell’attività d’impresa’ istituito nel 2020 ha messo a bilancio più di 275 milioni di euro per affiancare le imprese in crisi. Altre operazioni sono in arrivo

Le 27 aziende italiane salvate dal Fondo Salvaguardia ImpreseL'ingresso della sede di Invitalia a Roma© Shutterstock

Da Corneliani a Conbipel, da Pernigotti a Snaidero… Sono 14 le operazioni finora portate avanti dal ‘Fondo per la salvaguardia dei livelli occupazionali e la prosecuzione dell’attività d’impresa’, il Fondo di salvaguardia per le imprese che da circa quattro anni permette allo Stato italiano, attraverso la controllata Invitalia, di entrare nel capitale delle imprese in crisi per favorirne una ristrutturazione, salvaguardando la continuità di impresa e l’occupazione.

In base al resoconto presentato ad aprile 2024, dei 350 milioni finora versati al Fondo Salvaguardia Imprese dal ministero delle Imprese e del made in Italy ne sono state impiegati 121 per 14 aziende: Corneliani, Sicamb, Canepa, Slim Fusina Rolling, Salp, Wal-Cor, Conbipel, Titagarh Firema, Ceramica Dolomite, Concerie del Chienti, Pernigotti, Bellotti, Snaidero, Terme di Chianciano. A questi, come evidenziato in un articolo del Sole 24 Ore, si aggiungono altri 154 milioni già vincolati per altre 13 operazioni che si concluderanno entro fine anno e che riguardano le seguenti società:  Nereide Holding, FA, MerMec Ferrosud, Jabil, Arti grafiche Boccia, Tecno, Imprima, Util industries, Bedeschi, ISA, Siae Microelettronica, Montalbano Industria Agroalimentare, Italian Green Factory. Si arriva, quindi, a un totale di 27 imprese e 275 milioni di euro impiegati.

Le 27 aziende italiane salvate dal Fondo Salvaguardia Imprese

Il riepilogo delle 14 operazioni portate avanti finora dal Fondo Salvaguardia Imprese – Fonte Sole 24 Ore di martedì 21 maggio 2024

A questo bilancio, però, si potrebbero presto aggiungere altre otto operazioni in fase di discussione e che richiederebbero altri 127 milioni di euro. Le aziende al vaglio di Invitalia, si evidenzia nell’articolo del quotidiano, sono Marelli (sito di Crevalcore), Antonelli, C2MAC, Pieralisi, Geico, Rizzani de Eccher, Landi Renzo e Isolfin. Se confermate, le operazioni richiederanno nuova liquidità. Per questo si attende un nuovo versamento dal Mimit nell’ordine din 100 milioni di euro entro il 2024.

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