La7 in vendita, TiMedia in attesa dei compratori

Il 24 settembre il termine per presentare le offerte di acquisto. E Mediaset è ufficialmente non interessata

«Con riferimento al processo di dismissione delle attività nel settore dei media, su sollecitazione di Consob Telecom Italia precisa quanto segue: a valle della distribuzione dell’information memorandum ad una serie di potenziali acquirenti che, invitati a esprimersi dagli advisors dell’iniziativa, ne hanno manifestato interesse e sono stati ritenuti idonei, il termine per la consegna di offerte non binding è fissato per il giorno 24 settembre prossimo. Solo sulla scorta dell’analisi delle offerte ricevute saranno definiti i passi successivi e la relativa tempistica. Advisors nella dismissione sono Mediobanca e Citi». Queste le parole attraverso le quali Telecom Italia fissa (o meglio rende noti) i termini per la vendita di TiMedia (e quindi La7). Una precisazione necessaria, richiesta direttamente dalla Consob, per sgombrare, almeno in parte, il campo dalle indiscrezioni sulla vicenda. Indiscrezioni che continuano, invece, rispetto ai possibili acquirenti. Indiscrezioni che non riguardano più Mediaset che, attraverso un comunicato stampa, si tira ufficialmente fuori dalla corsa. «Al fine di evitare ulteriori strumentalizzazioni e voci interessate prive di qualsiasi fondamento, Mediaset si vede costretta a intervenire sul caso Ti Media comunicando di aver ricevuto il 15 giugno 2012 un formale invito da Mediobanca a manifestare eventuale interesse per ottenere l’information memorandum relativo alla cessione. Interesse che è stato confermato da Mediaset il 22 giugno. Tuttavia, già a luglio l’esame dei dati in nostro possesso ha ribadito l’orientamento che ha sempre sconsigliato alla nostra società qualsiasi impegno relativo agli asset in vendita del gruppo Telecom. Orientamento che non si è mai modificato e che confermiamo a tutt’oggi. Chiarita pubblicamente la nostra estraneità all’operazione fin da prima della pausa estiva, auspichiamo che il processo di cessione prosegua con successo – e con nuove brillanti performance borsistiche – senza più utilizzare il nome della nostra società per creare visibilità e interesse intorno alla dismissione di un’attività in cerca di acquirenti che vanta risultati di bilancio da sempre negativi».

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