Italia, il turismo supera i livelli pre-pandemia. Dall’estero il 52,4% delle presenze

In Veneto il maggior numero di visitatori, Lazio e Lombardia le Regioni che crescono di più. I dati Ministero del Turismo-Istat

Italia, il turismo supera i livelli pre-pandemia. Dall’estero il 52,4% delle presenze© Shutterstock

Numeri record per il turismo in Italia. I dati appena pubblicati dal Ministero del Turismo e l’Istat hanno evidenziato come nel 2023 siano stati superati i numeri del 2019, cioè del periodo precedente alla pandemia. Lo scorso anno si sono registrati più di 134 milioni di arrivi (+2,3% rispetto ai valori pre-pandemici) e 451 milioni di presenze (+3,3% rispetto ai valori pre-pandemici): sono cifre che sanciscono un nuovo primato storico per un settore molto importante nel quadro dell’economia nazionale. Sembra, inoltre, che i primi mesi del 2024 e le previsioni estive diano seguito alla tendenza positiva.

“Il turismo impatta per il 12-13% del prodotto interno lordo di un Paese come il nostro e se guardo i dati che monitoro settimanalmente sono confortanti e contribuiscono alla cassa complessiva”, ha dichiarato il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti.

Più turisti stranieri che italiani

Dai numeri emergono la crescita più accentuata del settore extra-alberghiero rispetto all’alberghiero tradizionale e il ritorno massiccio dei turisti stranieri che diventano la quota prevalente dei viaggiatori (il 52,4%). Rispetto al 2022, gli arrivi sono stati il 13,4% in più, mentre le presenze hanno registrato un +9,5%.

Guardando alla distribuzione territoriale la regione con il maggior numero di presenze lo scorso anno è stata il Veneto (71,9 milioni, 15,9% del totale), seguito dal Trentino-Alto Adige (55,9 milioni, 12,4% del totale).

La prima regione del Sud che si incontra in graduatoria è la Campania con il 4,5% delle presenze. Lazio (+25,3%) e Lombardia (+16,8%) sono invece le due regioni con l’incremento maggiore di presenze sia rispetto al 2022 sia in confronto ai valori pre-pandemici (maggiori del 10% contro una media nazionale del 3,3%).

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