Il buongiorno si vede dal bond, anzi dal corporate bond. Il 2024 infatti è cominciato subito con i nuovi annunci da parte dei grandi gruppi italiani, Eni, Generali e Mediobanca in primis.
Il bond di Eni
Eni innanzitutto ha lanciato ieri un nuovo prestito obbligazionario con scadenza a 10 anni, per un totale di un miliardo di euro a tasso fisso. Sono stati raccolti ordini per 5 miliardi di euro – 5 volte maggiori rispetto all’ammontare complessivo – da parte degli investitori istituzionali di Regno Unito, Germania, Italia e Francia.
Emessa sul mercato degli Eurobond e negoziata alla Borsa di Lussemburgo, l’obbligazione ha un prezzo di re-offer del 99,277% e pagherà una cedola annua dello 3,875%, che rimarrà invariata fino alla scadenza del 15 gennaio 2034.
Il gruppo guidato dal Ceo Claudio Descalzi intende alimentare così il progetto “Euro Medium Term Note”, con l’obiettivo di soddisfare i fabbisogni societari ordinari e mantenere gli equilibri finanziari.
Il bond di Generali
Generali inoltre ha collocato, sempre ieri, due nuovi bond con scadenza rispettivamente gennaio 2029 e gennaio 2034, nell’ambito del piano “Emtn” e in linea con il “Green, Social & Sustainability Bond Framework”, a conferma del proprio impegno nell’ottica della sostenibilità e degli investimenti verso “Eligible Green Projects”.
Sulle due serie di titoli legate a queste obbligazioni senior, in fase di collocamento, il gruppo assicurativo di Trieste ha raccolto ordini totali per oltre 2 miliardi di euro da parte di più di 80 investitori istituzionali internazionali di alto livello.
Il Group Cfo di Generali Cristiano Borean ha dichiarato: “Si prevede che, entro la fine del 2024, i bond in formato ‘green’ e ‘sustainable’ rappresenteranno circa il 40% di tutto il nostro debito finanziario in essere”.
Il bond di Mediobanca
Il primo covered bond italiano dell’anno, infine, è di Mediobanca che ne ha lanciato con successo uno da 750 milioni di euro complessivi: rende il 3,25% e ha una scadenza a 5 anni. Durante il suo collocamento, sono stati ricevuti ordini fino a 1,4 miliardi di euro, per il 70% provenienti dall’estero.
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