Russia, il governo vende le riserve per salvare il rublo

Mossa disperata dopo il crollo del 20% di ieri. Nemmeno il rialzo dei tassi della banca centrale è servito a evitare la crisi

Mossa disperata del governo di Mosca dopo il crollo del 20% del valore del rublo accusato ieri 16 dicembre e la perdita di metà del proprio valore nelle ultime due settimane nei confronti di dollaro ed euro. Il ministro delle Finanze ha proceduto alla vendita di parte delle riserve di valuta estera del valore complessivo di 7 miliardi di euro.

Parziale ripresa per la moneta russa ma la situazione resta tesa in seguito al crollo del prezzo del greggio che potrebbe mettere in ginocchio l’economia locale. Intanto si bloccano le importazioni di beni, a partire dalle auto straniere. E a poco è servito il rialzo dei tassi di interesse al 17%.

Dal 10 novembre la Banca centrale russa ha completato la transizione al rublo a libera fluttuazione, annullando gli interventi regolari e il corridoio di fluttuazione rispetto al paniere di valute. Tuttavia, la Banca centrale si è riservata il diritto di intervenire sul mercato per sostenere il rublo.

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