Dopo un percorso lungo e sicuramente complesso, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha dato il via libera alla cessione di Piaggio Aerospace, che passa adesso alla società turca Baykar Makina Sanayi Ve Ticaret Anonim Sirketi (o semplicemente Baykar).
Più precisamente, come si legge nel comunicato del Mimit sono stati autorizzati a procedere con la cessione di tutti i complessi aziendali i Commissari Straordinari di Piaggio Aero Industries e Piaggio Aviation, le due società in amministrazione straordinaria che operano appunto sotto il marchio Piaggio Aerospace.
L’intero apparato batterà dunque bandiera turca, entrando sotto l’egida di quello che è un colosso specializzato nello sviluppo e produzione di sistemi UAV (veicoli aerei senza pilota) e tecnologie aerospaziali avanzate. La decisione, giunta dopo sei anni di gestione commissariale e molteplici tentativi di vendita, segna un passaggio cruciale per il futuro dell’azienda ligure e della sua forza lavoro.
L’offerta di Baykar è stata scelta fra tre proposte vincolanti presentate da operatori internazionali. Gli altri contendenti erano il gruppo saudita alNimr alArabi e il brasiliano HBR Aviação: dopo un’attenta valutazione comparativa, la terna commissariale composta da Vincenzo Nicastro, Carmelo Cosentino e Davide Rossetti ha ritenuto l’offerta turca la più idonea a garantire gli interessi di lavoratori, creditori e prospettive industriali di Piaggio Aerospace.
Secondo il Ministero, l’operazione offre una visione chiara e ambiziosa per il rilancio dell’azienda, salvaguardando i siti produttivi di Villanova d’Albenga e Genova e assicurando la continuità occupazionale. Come abbiamo già accennato, la vicenda di Piaggio Aerospace è complessa.
Affonda le radici nel 2018, quando il fondo sovrano emiratino Mubadala Investment, proprietario del gruppo, decise di abbandonare l’azienda a seguito del mancato supporto governativo a progetti chiave come il drone P1HH e la sua evoluzione P2HH. Da quel momento, la società è entrata in amministrazione straordinaria, con i commissari incaricati di garantire la continuità operativa e individuare un acquirente.
Nonostante un portafoglio ordini significativo e lo sviluppo di nuove tecnologie, come la versione avanzata del velivolo P.180, i tentativi di vendita iniziali si sono scontrati con offerte considerate non congrue. La pandemia ha ulteriormente rallentato il processo, costringendo a successive proroghe delle scadenze per la presentazione di offerte vincolanti.
Nel 2021, una trattativa esclusiva con una cordata italoscandinava si è arenata, portando alla necessità di riaprire il bando nel 2022. Solo nel corso del 2023, con il coinvolgimento di due nuovi commissari, si è riusciti a trovare una soluzione che soddisfacesse le esigenze di tutti gli stakeholder. E, appunto, l’offerta di Baykar, considerata congrua e strategica, rappresenta il punto di svolta tanto atteso.
L’azienda turca si è impegnata a mantenere e potenziare le attività produttive di Piaggio Aerospace, inclusi i servizi di supporto tecnico, logistico e formazione, nonché le attività di manutenzione motori e produzione di componenti motoristici. C’è poi da aggiungere che l’operazione ha anche rilevanti implicazioni geopolitiche.
La Turchia, attraverso Baykar, consolida la propria posizione come attore di peso nell’industria aerospaziale europea. Al contempo, l’Italia, che negli ultimi anni ha perso terreno nella produzione di droni, potrebbe trarre beneficio dalla collaborazione con Baykar per colmare il gap tecnologico.
Resta ora da verificare come Baykar intenda integrare Piaggio Aerospace nella propria strategia globale, rispettando gli impegni presi in termini di sviluppo industriale e tutela occupazionale. L’operazione dovrà inoltre superare il vaglio del golden power e dell’Antitrust.
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