Oro, nuovo picco: prezzo in aumento a 2.584 dollari

L'oro mantiene un trend rialzista a lungo termine e, secondo Goldman Sachs Group, raggiungerà i 3.000 dollari per oncia entro la fine del prossimo anno

Livelli leggermente inferiori per il prezzo dell'oro, che però non perde il suo appeal© Shutterstock

Nuovo picco per l’oro: il metallo giallo raggiunge i 2.584 dollari l’oncia (+0,83%) questa settimana, con i contratti per consegna a dicembre in crescita dello 0,91% a 2.591 dollari l’oncia. Sembra essere la dimostrazione che questo prezioso metallo non sia in realtà destinato a perdere appeal nonostante l’inversione di tendenza dell’ultimo periodo, innescata dagli sviluppi geopolitici recenti (in primis l’elezione di Donald Trump).

Sì, perché facendo un breve ripasso, infatti, dopo un 2024 caratterizzato da forti rialzi l’oro ha subito una correzione significativa. Andando per ordine, a metà febbraio il prezzo aveva oltrepassato la soglia dei 2.000 dollari salendo a 2.140 a marzo. Cifre già da record che mese dopo mese sono diventate più considerevoli: da 2.450 dollari l’oncia a maggio l’oro ha toccato quasi 2.800 dollari, prima di subire un arresto.

Arresto causato da diversi fattori: il rafforzamento del dollaro, unito a politiche economiche percepite come pro-crescita, ha esercitato una pressione ribassista sul metallo. In sostanza l’oro, quotato in dollari, tende a perdere valore quando la valuta statunitense si rafforza. Inoltre, l’agenda di Trump, che prevede tagli fiscali e deregolamentazioni, ha orientato i capitali verso settori tradizionalmente più redditizi, come banche e industria manifatturiera.

Sebbene il calo recente rappresenti una battuta d’arresto, però, l’oro mantiene un trend rialzista a lungo termine. Se si sposta lo sguardo a un arco temporale ancora più ampio, l’andamento dell’oro nell’ultimo decennio mostra una crescita costante. Dal 2014, quando era scambiato intorno ai 30 euro al grammo, il prezzo è più che raddoppiato, superando i 72 euro al grammo nel 2024.

Eventi come la pandemia del 2020, la guerra in Ucraina nel 2022 e il recente conflitto in Medio Oriente hanno infatti consolidato la percezione dell’oro come una riserva di valore nei periodi di crisi, un vero e proprio bene rifugio, in grado di resistere alle turbolenze sui mercati finanziari globali, all’incertezza economica e geopolitica e all’inflazione persistente.

Certo, il mercato dell’oro rimane sensibile a fattori macroeconomici, tra cui l’andamento dei tassi di interesse statunitensi, ma attualmente le previsioni indicano che potrebbe mantenere il suo valore elevato. Anzi, potrebbe persino crescere ulteriormente: secondo quanto riporta l’Economic Times, Goldman Sachs Group prevede che l’oro raggiungerà i 3.000 dollari per oncia entro dicembre 2025.

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