L’Ops Unicredit-Banco Bpm è in stallo per una decisione presa dalla Consob, la Commissione nazionale per le società e la Borsa, che ha sospeso l’operazione per un mese dalla data della delibera. L’authority ha chiesto informazioni aggiuntive e ha guadagnato tempo prezioso in relazione al Golden Power che sul quale si deve pronunciare il Governo.
Anche se non ci sono ancora notizie ufficiali in merito, è possibile che Banco Bpm decida di impugnare la decisione della Consob al Tar. Le intenzioni sono quelle di mettere in atto “ogni iniziativa a tutela della banca e dei suoi azionisti” per contrastare “un provvedimento abnorme, di assoluta gravità”, così si legge in una nota.
Intanto Unicredit ha preso la parola, attraverso un comunicato stampa, parlando di “vincoli sulle modalità di gestione delle future attività creditizie e della liquidità dell’entità combinata, sul diritto di cedere partecipazioni e di gestire in modo appropriato gli asset in gestione di Anima e sulle attività di Unicredit in Russia – si legge – L’uso dei poteri speciali in un’operazione domestica tra due banche italiane non è comune e le prescrizioni imposte potrebbero danneggiare la sua piena libertà e capacità di adottare decisioni conformi ai principi di sana e prudente gestione in futuro, e persino portare a risultati non voluti”.
Intanto la Consob fa sapere di “aver formulato un’istanza di autotutela” alla Presidenza del Consiglio. La banca “fa istanza affinché il procedimento sia riaperto, al fine di poter motivare sulle informazioni e sui dati forniti da Unicredit”.
La versione della Consob
Paolo Savona, alla guida della commissione, ha definito questi “fatti nuovi o non resi noti in precedenza tali da non consentire ai destinatari di pervenire a un fondato giudizio sull’offerta, segnatamente con riferimento alle iniziative intraprese da Unicredit”, in relazione alle prescrizioni del golden power.
Ecco perché, riguardo all’Ops Unicredit-Banco Bpm, la Consob ha espresso “l’esigenza di integrare ed aggiornare le informazioni contenute nel documento di offerta e nel prospetto, mediante la pubblicazione di un supplemento”.
Si tratta di una “situazione di incertezza in relazione agli eventuali esiti della richiesta di Unicredit al governo di rivedere il provvedimento golden power, che non consente, allo stato, ai destinatari, di pervenire a un fondato giudizio sull’offerta”, per questo è stata presa la decisione di una sospensione fino al 20 giugno 2025.
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