La Natura si quota in Borsa?

Quanto vale un albero sul mercato azionario? E un’ape? È la domanda da cui si è partiti in un recente articolo del Financial Times, che tratta il sempre maggior interesse di Wall Street per il valore finanziario della natura. Non è un caso, infatti, che a inizio 2021 una joint venture di società abbia portato alla nascita della Natural Capital Investment, che si propone di raccogliere 10 miliardi di dollari entro il 2022 da destinare a progetti per la protezione o il ripristino di foreste, oceani e barriere coralline.

Il ritorno dall’investimento in natura? La possibilità, ad esempio, di vedere compensata parte del carbonio immesso nell’atmosfera dalle aziende, impegnate a rispettare l’obiettivo delle emissioni zero. Il mercato è agli albori, ma crescerà. Tutto facile? Non proprio. Tra le difficoltà c’è quella di dare un valore alle risorse naturali, un tema su cui è al lavoro il team del Natural Capital Project dell’Università di Stanford, che ha realizzato InVEST, software open source, capace di offrire una serie di strumenti per valutare il modo in cui gli ecosistemi, attraverso processi come l’impollinazione delle colture e la mitigazione delle inondazioni, contribuiscono all’economia.

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