La nuova era dei Bitcoin: emissioni dimezzate con l’halving

La creazione giornaliera di Bitcoin passerà da 900 a 450 a partire dal 19 aprile. Il passaggio trasformerà la criptovaluta in una risorsa più “rara”

Bitcoin halvingdulezidar/iStockPhoto

L’halving è un evento pianificato che dimezza i guadagni per l’estrazione di criptovalute e che si verifica più o meno ogni quattro anni, cioè ogni 210 mila blocchi di transazioni. A partire da domani, dalle ore 21:48 di venerdì 19 aprile, le emissioni di Bitcoin verranno dimezzate: non saranno più creati 6,25 Bitcoin per ogni blocco di transazioni inserito nel registro digitale chiamato blockchain ogni 10 minuti circa; l’emissione si ridurrà a 3,125.

Ancora più raro: il sorpasso del Bitcoin sull’oro

In questa maniera, come ricorda Il Sole 24 Ore, la criptovaluta si configura come una valuta digitale a inflazione decrescente programmata e soprattutto diventa una risorsa ancora più rara. Il mercato attribuisce ai Bitcoin un valore di 1.200 miliardi di dollari, corrispondenti a un prezzo per singola unità di circa 61 mila dollari. Il tasso di inflazione annuo della valuta digitale si attesta all’1,73% e scenderà allo 0,86% a partire da domani, dopo l’halving. Per intendersi, se oggi l’oro ha un rapporto di stock to flow di circa 56,45, dopo il dimezzamento Bitcoin sorpasserà il metallo prezioso con un rapporto di 118. Sarà la “materia prima” (digitale) più scarsa al mondo.

Oro e Bitcoin hanno raggiunto insieme il massimo storico

“L’halving può avere una serie di implicazioni per il settore blockchain e gli attori coinvolti, per esempio influenzando significativamente la redditività dei miner (i cosiddetti minatori che si occupano delle procedure tecniche dietro ai Bitcoin, ndr)”, spiegano Valeria Portale e Giacomo Vella, co-direttori dell’Osservatorio Blockchain & Web3 del Politecnico di Milano. “Quando avviene un halving di Bitcoin, la ricompensa che i miner ricevono per ogni blocco minerato viene dimezzata. Questo riduce direttamente i loro guadagni potenziali. Di conseguenza, i miner che utilizzano hardware meno efficienti, o coloro che affrontano costi energetici elevati, potrebbero trovarsi a non coprire più i costi operativi e quindi essere costretti a cessare le loro attività di mining. Dopo i primi tre halving di Bitcoin, abbiamo visto significative riduzioni nel tasso di hash della rete, che è un indicatore della potenza di calcolo complessiva impiegata per minare Bitcoin. Queste riduzioni negli ultimi tre halving sono state del 25%, dell’11% e del 25%. Nonostante questi cali temporanei, nel lungo periodo l’hashrate di Bitcoin ha poi seguito una traiettoria ascendente, dimostrando che si tratta solo di fasi di riassestamento temporaneo”.

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